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Le aree gioco ancora off limits ma i sigilli vengono ignorati: “Sindaca, chiarisca come utilizzarle”

Scivoli e altalene restano fuori dalla portata dei bambini. Ma le famiglie hanno già mostrato, in tutta la città, di non rispettare i divieti. Dagli assessori all'Ambiente di 4 municipi, il nuovo appello alla Sindaca

I sigilli nelle aree ludiche della Capitale sono stati rimessi. A differenza dei parchi, riaperti con molte difficoltà agli inizi di maggio, gli spazi destinati ai bambini restano ancora interdetti. Lo sono da quasi tre mesi, da quando cioè, per evitare il diffondersi del nuovo Coronavirus, la Sindaca decise di vietare l’accesso alle aree verdi.

Il divieto di accesso

Dalla Garbatella a Centocelle però, i bambini hanno in molti casi ripreso possesso di scivoli ed altalene. I loro famigliari hanno rotto i nastri gialli che delimitavano, dal 13 marzo, l’accesso alle aree ludiche. Ed hanno lasciato che i minori tornassero a divertirsi negli spazi pubblici concepiti per il loro gioco. Un comportamento che, però, potrebbe risultare perseguibile. La Sindaca ha infatti deciso che, prima di stabilire la definitiva riapertura, bisogna provvedere alla sanificazione di scivoli, altalene e giochi a molla. Fino ad allora rimane il divieto di utilizzo.

I romani e le aree gioco

La posizione attendista assunta dal Campidoglio è stata però criticata. Nella pratica, visto che moltissime famiglie da Villa Lazzaroni a Villa Gordiani, per fare solo degli esempi, hanno infranto i sigilli. Ed anche sul piano della dialettica politica. Già una volta, infatti, gli assessori all’Ambiente dei municipi guidati dal Centrosinistra, avevano chiesto un’inversione di tendenza.

Il benessere dei bambini

Gli assessori Anna Vincenzoni, Rosario Fabiano, Francesco Pieroni e Michele Centorrino, dei municipi I-II-IV e VIII, hanno lanciato un nuovo appello alla prima cittadina di Roma. Alla Raggi hanno ribadito “l’urgenza di far recuperare ai bambini il benessere fisico e psicologico” che è stato mortificato dalle limitazioni imposte con il lockdown. Per loro infatti la fase 2 non è mai partita visto che, le scuole non sono riprese, e le aree giochi sono rimaste interdette. Due occasioni in meno per socializzare, quindi, con i propri coetanei.

Il tempo libero

A giorni le lezioni, garantite attraverso la didattica a distanza, termineranno. E quindi i bambini avranno a disposizione molte ore. Tempo libero che però, ancora oggi, non è chiaro se e quando potranno trascorrere seduti su un’altalena. E’ quindi probabile, visto che è accaduto di frequente nei prossimi giorni “che i bambini facciano da sé” hanno ricordato gli assessori municipali all’Ambiente. E che quindi tornino, con la complicità delle famiglie, a ripopolare le aree ludiche cittadine. Da qui l’esigenza di diramare un nuovo appello.

L'appello

“A lei ancora una volta chiediamo di tutelare il diritto al gioco delle bambine e dei bambini, mettendo fine a questa assurda pantomima” hanno scritto in una nota congiunta gli assessori Vincenzoni, Fabiano, Pieroni e Centorrino. Per farlo, alla Sindaca viene semplicemente chiesto di “chiarire e chiarendo le modalità in cui e' possibile fruire in sicurezza delle centinaia di aree ludiche presenti nella città". Col passare delle settimane e con l’arrivo delle belle giornate, quest’esigenza diventa sempre più pressante. E la risposta, inevitabilmente, non può continuare ad essere rimandata.

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