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Taxi: sì agli aumenti delle tariffe, approvata la delibera

Approvata la delibera sull'aumento delle tariffe dei taxi. Gli aumenti scatteranno probabilmente con l'anno nuovo. 26 i voti a favore e 11 i contrari. Torna la tariffa fissa per Civitavecchia a 120 €

La delibera 103, quella che da tempo sta facendo sobbalzare la giunta e l'opposizione capitolina, è stata approvata con 26 voti a favore e 11 contrari. Un voto che ha diviso la maggioranza tra chi, come gli otto appartenenti al Laboratorio Roma, avrebbero voluto riportarla in commissione e chi, invece, ha mantenuto il punto perché venisse approvata definitivamente stanotte. Insomma, alla fine ha vinto la linea Alemanno.

Arriveranno quindi gli aumenti delle tariffe dei taxi, più o meno dopo Natale e più verosimilmente verso l'inizio dell'anno prossimo. Infatti, prima che i rincari siano attivi, serve il parere di una commissione composta da tre membri che dovrà stabilire la congruità dei nuovi prezzi ad alcuni parametri come il costo del veicolo, gli sconti, il rapporto tra domanda e offerta e gli oneri fiscali.

In aula, mentre Alemanno si trovava in Calabria, l'opposizione ha mantenuto la promessa dell'ostruzionismo presentando circa 2mila emendamenti, alcuni dei quali eliminati da un emendamento-killer a firma Pdl. Con l'escamotage tecnico è stato modificato il corpo della delibera in modo da annullare la ratio dei documenti presentati dall'opposizione; in più l'emendamento "politico" ha permesso di reintrodurre la tariffa fissa da e per Civitavecchia con un prezzo fisso di 120 euro, un aumento contenuto nella delibera 58 di luglio e poi sparito dal corpo del testo. Ora bisognerà aspettare il parere della commissione mentre il Pd continua a rimandare al mittente le accuse del sindaco Alemanno dicendo, con Athos De Luca, che "chi non mantiene il numero legale è la maggioranza".
La giornata decisiva è stata caratterizzata anche da una presa di posizione netta dell'opposizione che ha sfiduciato l'assessore capitolino alla Mobilità Sergio Marchi che ha incassato una richiesta di dimissioni; richiesta che non ha un valore formale ma di certo "dimostra l'inadeguatezza del suo ruolo". Durante la discussione c'è stato qualche momento di nervosismo quando uno dei tassisti presenti, che si è dichiarato "autonomo" e non appartenente alle sigle sindacali presenti in aula (Ugl, Cisa e Federtaxi) ha urlato contro i consiglieri minacciando "di bloccare la città portando in strada 400 tassisti". Riportata la calma la seduta è andata avanti fino alle 04.30 quando la delibera emendata è stata approvata.

Il presidente del 3570 e di Uritaxi, Loreno Bettarelli dichiara: "Ribadiamo le nostre perplessità sulla nuova formulazione delle tariffe taxi, che prevede un incremento del 54% sul costo della percorrenza per i primi 5 chilometri e la riduzione sulle corse tra il 35 e il 45 chilometro rispetto la tariffa attuale. Tale riformulazione è stata imposta dalla peggior espressione della nostra categoria che anche nella giornata di ieri ha tentato di condizionare l'intero Consiglio comunale".
Continua Loreno Bittarelli. "Il risultato sarà che ci rimetteranno tutti, categoria e utenza. Già nell'incontro avvenuto in data 18.11.2010 con l'assessore alla Mobilità, Sergio Marchi, avevamo ribadito tutte le nostre perplessità sulla nuova proposta. In quella sede abbiamo ottenuto un impegno da parte dell'assessore ad affrontare alcune misure per il miglioramento della viabilità dei mezzi pubblici e per l'ampliamento dei posteggi taxi. Sono poi state accolte tutte le altre nostre richieste di sospendere - in attesa di una nuova riformulazione - le modifiche al regolamento comunale che comportano oneri aggiuntivi e costosi adempimenti a carico dei tassisti per l'adozione di strumentazioni per il rilascio dello scontrino automatico, per le misure per la prevenzione e sicurezza sul lavoro per gli artigiani, e per quelle che prevedono la sospensione della licenza alla sola notizia di reato. Permane però la nostra convinzione che sarebbe stato meglio se fosse stata valutata più a fondo la proposta alternativa, emersa negli ultimi giorni e condivisa da gran parte delle forze politiche di maggioranza e opposizione, e della stessa categoria, che prevedeva di limare alcuni eccessi sul nuovo sistema tariffario, piuttosto che correre il rischio di affrontare una serie di ricorsi, che potrebbero mettere a rischio tutto il lavoro compiuto, vanificando quasi due anni di lavoro e di aspettative della categoria. Siamo certi che nei prossimi giorni emergeranno tutte contraddizioni".

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