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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Campidoglio, approvato il Piano di rientro: "In tre anni tagli per 440 milioni di euro"

Il documento economico è stato presentato oggi in Campidoglio dal sindaco Marino e dall'assessore al Bilancio Scozzese: in tre anni conti capitolini "in equilibrio"

Alienazioni, tagli ed efficientamenti ma anche una richiesta al Governo: allentare il patto di stabilità e riconoscere gli extra costi che Roma deve sostenere per il suo ruolo di Capitale. È stato presentato questa mattina in Campidoglio il Piano di rientro, approvato ieri sera in giunta, per i prossimi tre anni cui l'amministrazione capitolina ha lavorato nelle ultime settimane in accordo con il Governo. Obiettivo: in trentasei mesi rimettere in sesto i conti della Capitale, riequilibrare le entrate e le uscite, migliorare i servizi e far ripartire gli investimenti. Raggiungere, in poche parole, “un equilibrio strutturale”  che allontani Roma dall'emergenza. La ricetta è quella della spending review grazie alla quale “possiamo recuperare 440 milioni di euro” (sui 550 milioni di euro totali di disequilibrio) ha spiegato il sindaco Ignazio Marino che ha illustrato il provvedimento che nelle prossime settimane dovrà ricevere il via libera del Governo. In cambio però il Campidoglio chiede a palazzo Chigi di riconoscere gli extra-costi alla Capitale, la cifra calcolata ammonta a circa 110 milioni di euro, con un occhio di riguardo al trasporto pubblico locale, “abbiamo bisogno di almeno 240 milioni” e alle infrastrutture.

TAGLI E SPENDING REVIEW - A fronte di 440 milioni totali da risparmiare nel triennio 2014-2016 la riduzione della spesa passerà per tagli di 25 milioni ai fitti passivi. Le utenze subiranno invece risparmi per 43 milioni nello stesso periodo. Altre razionalizzazioni verranno fatte nelle voci di uscita per l'illuminazione pubblica, energia elettrica, riscaldamento, utenze idriche e telefoniche, assicurazioni, informatica e cancelleria. Il risparmio previsto per Ama è di 93 milioni, quello per Atac di 70 milioni. Una netta sforbiciata arriverà poi per il gruppo Roma Capitale.

TPL – Occhio di riguardo per il trasporto pubblico locale della Capitale. Ha spiegato il sindaco Ignazio Marino: “Sul tpl faremo e abbiamo già fatto una spending review”. Ma non basta: “Nonostante gli efficientamenti che potremmo introdurre abbiamo bisogno di almeno 240 milioni di euro di cui avere certezza”.

PARTECIPATEProvvedimento già annunciato, le partecipate che verranno tagliate ammontano a 25. “Abbiamo deciso di alienare 25 partecipazioni che non servono al bene della città” ha spiegato Marino. “Nove ne spariranno per Ama e 10 per Atac, a partire dall'assorbimento di Atac Patrimonio. Oltre a queste 25 sono in corso ancora valutazioni su Farmacap, Centro agroalimentare romano, che comunque ingloberà il Centro ingrosso fiori, Investimenti spa e Assicurazioni di Roma". Rimarranno partecipazioni in Zetema, Aequa Roma, RomaMetropolitane, Roma servizi per la mobilità, Risorse per Roma, Adr e Eur spa.

FARMACAP – Il sindaco si è poi soffermato sulla situazione di Farmacap: “Abbiamo solo due strade davanti: trasformarla in una spa con un socio privato, ma solo con la certezza di andare in attivo, o venderla e trasformare quei soldi in investimenti per la città”ha spiegato. "Farmacap è un caso da studiare scientificamente è l'unica azienda di farmacie nel continente europeo in perdita, con un debito di 15 milioni".

ALLENTARE PATTO STABILITA' – Tagli e alienazioni però non bastano da soli a rimettere in sesto i conti della Capitale. L'amministrazione capitolina chiede anche una tregua al patto di stabilità: “Noi possiamo rimettere a posto i conti della città. Ma per il 2014 e il 2015 abbiamo bisogno di circa 300 milioni di allentamento del patto di stabilità. Così potremmo spendere risorse nelle zone più importanti ed evitare nuove emergenze".

NIENTE COMMISSARIO – L'assessore al Bilancio ha poi smentito l'ipotesi di un commissario: “È una nostra esigenza individuare un percorso interno per garantire il monitoraggio continuo dell'andamento del Piano di rientro. Il tavolo interistituzionale sarà il luogo dove porteremo i risultati nel corso del tempo. Ma non pensiamo a commissari o commissariamenti" ha spiegato l'assessore.

SPENDING REVIEW – Nel corso della presentazione del Piano inoltre il sindaco Marino ha avanzato qualche esempio di 'efficientamento' della spesa della macchina capitolina. Tra questi un caso che il primo cittadino ha anticipato più volte: quello del contratto per l'elettricità dell'illuminazione pubblica che costa il doppio di quanto potrebbe costare. E ancora: “I softwere per i computer che costano 12 volte in più”.

I TEMPI – Il testo definitivo del Piano di rientro, in merito alla bozza Campidoglio e Governo hanno infatti avuto contatti costanti, dovrà ora ricevere il via libera da parte del Governo. L'obiettivo è quello di avere una risposta entro la fine di luglio, al massimo i primi giorni di agosto anche se il tempo concesso dalla legge è di 60 giorni. Ha spiegato Marino: "Abbiamo chiesto al Governo di esaminare il Piano di rientro in tempi brevi. La nostra ambizione è arrivare alla fine di questo mese o al massimo per inizio agosto ad avere un parere definitivo sul piano. E il sottosegretario Graziano Delrio ha detto che è anche loro intenzione procedere con questa velocità, quindi dimezzando i tempi che sono 60 giorni".

MARINO - "Questo Piano di rientro ci permette di voltare pagina" ha commentato il sindaco. "Abbiamo completamente cambiato mentalità. Fino ad oggi i bilanci si facevano sulla base della spesa storica, guardando oltre 20.000 voci di spesa. Da oggi lo possiamo fare sulla base dei reali servizi che servono ai cittadini e guardando ai costi standard".

SCOZZESE - "La legge ci ha richiesto un approccio nuovo. Ci si chiede di raggiungere un equilibrio strutturale per arrivare ad efficienza e sviluppo. Il secondo non si può programmare senza certezza del quadro. Invece in questi anni abbiamo inseguito le emergenze. In un triennio, con uno sforzo interno di efficientamento di 440 milioni ed uno degli altri soggetti presenti al tavolo interistituzionale sui fabbisogni standard di 110 milioni, arriveremo all'equilibrio e alla ripresa degli investimenti".

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