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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bilancio, via libera all'aumento della Tari: smaltire i rifiuti costerà il 4% in più

L'incremento ammonta a 17 euro a famiglia sulla tariffa massima. La gestione dei rifiuti costerà al Comune di Roma circa 787 milioni di euro

L'emergenza rifiuti per le strade della Capitale è ancora un ricordo vivido ma in Campidoglio è stata approvata una delibera, propedeutica al bilancio, che non farà piacere a molti cittadini romani: l'aumento della Tari, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti contenuta nel piano finanziario dell'Ama (delibera 48/2014). Sulla prossima bolletta ci sarà il 4% in più, che equivale a circa 17 euro sulla tariffa massima. “Uno sforzo minimo richiesto ai cittadini”, per usare le parole che l'ex ad e attuale direttore amministrativo di Ama Giovanna Anelli ha usato presentando il piano in commissione, “per avere un'azienda sana in equilibrio economico, il che ha poi dei ritorni positivi sulla cittadinanza”. La speranza è quella di far rientrare gli aumenti in sede di assestamento di bilancio dopo che la 'cura' contenuta nel piano di rientro che attende il via libera dal governo avrà avuto effetto. Ha spiegato Alfredo Ferrari: “Dai primi calcoli sul piano di rientro ci sarà un efficientamento di 90 milioni”. Intanto però l'incremento della tariffa ha ottenuto il via libera.

I COSTI – L'aumento della Tari contribuirà anche a coprire i costi di gestione del ciclo dei rifiuti. In totale 715 milioni più altri 72 di Iva che l'amministrazione è tenuta a pagare ad Ama che portano la cifra complessiva a circa 787 milioni.

GLI ORDINI DEL GIORNO - Insieme alla delibera, l'Aula ha approvato anche diversi ordini del giorno dell'opposizione, tra cui 18 a firma Tredicine (Pdl) e Rossin (Fi), con cui si impegnano il sindaco e la Giunta, tra l'altro, a estendere la raccolta differenziata a tutti i Municipi entro il 2016, provvedendo alle relative necessarie assunzioni, e a individuare un sito alternativo a Malagrotta per lo smaltimento dei rifiuti non trattati.

IL PIANO -  Si alza la Tari anche se il ritorno per i cittadini dovrebbe essere in qualità del servizio. Ha spiegato Anelli: “Quello del 2014 è un piano finanziario di discontinuità della parte operativa e quindi di transizione che consente di raggiungere l'equilibrio economico, e che poi dovrà decollare nel 2015, quando sarà direttamente derivato dal piano industriale 2015". E quello attuale è soprattutto “un piano di sviluppo, con 47 milioni di investimenti di cui la metà destinata allo sviluppo della differenziata e il resto per gli automezzi e le altre aree aziendali”.

GLI OBIETTIVI – Sviluppo della differenziata, ottimizzazione nella gestione degli impianti e lotta all'evasione tariffaria. Questo quanto spiegato in sede di commissione sulla delibera da Giovanna Anelli. In particolare "la differenziata nel 2013 è partita in 5 nuovi municipi con altri 800mila cittadini, di cui 400mila serviti dal porta a porta e oltre 300mila dalla raccolta stradale. Nel 2014 la raccolta differenziata si incrementa di oltre 200mila tonnellate, con una previsione nel piano di più di 750mila tonnellate, un numero importante che ci mette in linea con il Patto e al pari delle altre città europee".

I CONTI – E se i costi operativi, con l'obiettivo di aumentare la raccolta differenziata, pur diminuendo quelli di gestione degli impianti, aumenteranno di circa 67 milioni di euro; Anelli ha spiegato che “40 saranno recuperati da Ama, 12 con la riscossione dell'evasione e 28 tramite altri efficientamenti, di cui 13 milioni già detti del personale e il resto sulle altre linee di costo su tutto il conto economico, tra cui 1 milione dall'efficientamento della differenziata e 1 milione dal miglioramento della gestione dei mezzi".

POLEMICHE - Contrario il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato: "Con l'immondizia che invade ancora le strade, ci vuole davvero coraggio per chiedere ai romani 42 milioni di euro in più per la tariffa rifiuti, senza prevedere nemmeno un euro di investimenti per nuovi impianti di trattamento. Abbiamo votato convintamente contro una delibera che abbiamo provato a migliorare senza successo, visto che la maggioranza ha bocciato ogni tentativo di rendere più incisivo il piano finanziario e più efficiente la gestione dei rifiuti".

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