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Emergenza buche: l'appalto è bloccato e il Comune incarica i municipi (senza soldi)

Un giro di tangenti per riparare le buche di Roma, quelle della Grande Viabilità, che il territorio pagherà caro. L'appello del XIV municipio: "Non ce la facciamo, i soldi non bastano"

Non bastava il verde pubblico bloccato da mesi nell'impasse di Mafia Capitale con giardini e ville storiche trasformati in giungle incolte. Ora anche l'asfalto romano (che già non gode di ottima saluta) è messo a rischio da tangenti e appalti "manipolati". Con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti sono finiti agli arresti domiciliari due imprenditori e un funzionario del Comune di Roma Capitale - Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana (Simu). 

Un giro di tangenti per riparare le buche di Roma, quelle della Grande Viabilità (rete viaria spettante alla manutenzione del Comune secondo deliberazione 1022/04) che la città pagherà, ancora una volta, a carissimo prezzo. Al momento non ci sono ditte per intervenire su dissesti, crepe, voragini di consolari, dall'Appia all'Aurelia dalla Salaria alla Cassia, e strade del centro storico, dal Lungotevere a via del Corso. E la situazione è tanto disperata da costringere il Campidoglio ad appellarsi ai municipi. 

"E' arrivata una precisa comunicazione - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici del XIV municipio, Alessio Cecera - non possiamo certo sottrarci. Infatti siamo intervenuti con le risorse municipale per tappare dei dissesti lungo la galleria Giovanni XXIII". Che però non competerebbe al parlamentino, chiamato in causa con appalti e fondi solo per la cosiddetta viabilità secondaria, non interessata dall'intervento della magistratura. Certo, bussare alla porta delle ex circoscrizioni che vanno avanti dal primo giorno di legislatura con un'insufficienza di risorse più che conclamata è quasi un paradosso. 

"Avevamo già difficoltà con i fondi disponibili ad assicurare la copertura delle buche sulle strade secondarie - spiega Cecera - non duriamo tanto occupandoci anche di quelle della Grande Viabilità. Non ce la facciamo. Siamo con l'acqua alla gola. Anzi, approfitto per lanciare un appello chiaro al Comune: riprendetevi al più presto le strade, perché così non possiamo andare avanti". 

E se nel XIV si tira a campare, ci sono territori dove è impensabile un investimento su vie che non siano quelle di competenza. Nel municipio delle Torri, esempio, è già un problema coprire gli interventi standard, tanto che le transenne sono diventate l'ultima, pessima, moda. In via di Salone, a Ponte di Nona, abbiamo da almeno un paio di settimane buche transennate e posizionate a pochi centimetri di distanza. Così, l'unica strada possibile per uscire gratis, senza il pedaggio dell'A24, dal quartiere, è diventata ancora più pericolosa. Perché forse le transenne sono peggio delle buche. Idem al Villaggio Prenestino. In via Perano, dove una buca è aperta e transennata dal 1 Ottobre. Nessuno interviene sulle strade dove dovrebbe, figuriamoci se può accollarsene ulteriori.
 

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