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Trasporti, l'Antitrust avvisa il Comune: "Il servizio va messo a gara"

La giunta Raggi aveva stabilito l'affidamento ad Atac fino al 2024. Arriva la bocciatura dell'autorità garante della concorrenza e del mercato

Nel giorno dello sciopero per Atac arriva una notizia che rischia di mettere a rischio la procedura di concordato preventivo scelta dall'amministrazione Raggi. E' stato infatti pubblicato ieri dall'Antitrust un parere inviato alla giunta pentastellata con il quale si critica fortemente l'ipotesi di proroga di affidamento in house, fino al 2024, del servizio di trasporto pubblico ad Atac. Un passaggio, quello della proroga al 2024, che da un lato dribla di fatto il referendum radicale, dall'altro aveva dato sostanza e solidità all'azienda dei trasporti, sull'orlo del fallimento, garantendo l'operatività, senza gara, fino al 2024. 

Una scelta che per l’Antitrust rischia di creare seri problemi di concorrenza. Questo il commento sulla proroga: "Nonostante la situazione di grave crisi economica e finanziaria in cui versa ATAC, non sussistono le condizioni di emergenza o di pericolo imminente di interruzione di servizio che giustifichino questo tipo di intervento. In particolare, il lungo periodo che ancora ci separa dalla scadenza dell’attuale affidamento (pari a due anni) rappresenta un lasso di tempo sufficiente per il Comune di Roma Capitale per organizzare il servizio senza il ricorso a misure urgenti".

Quanto, invece, alla possibilità di affidare nuovamente in-house il servizio ad ATAC al termine dell’attuale contratto di servizio, l'Antitrust ha ricordato al Comune di Roma Capitale come "sia un prerequisito ineliminabile, anche nell’ambito di una procedura di concordato preventivo in continuità, l’ancoraggio ai criteri formali di matrice europea ed agli obblighi motivazionali previsti sia dalla disciplina settoriale sul trasporto pubblico locale sia dalle norme generali sui servizi pubblici locali".

Una critica alla quale l'Antitrust fa seguire anche una soluzione: "Il Comune di Roma Capitale, qualora intenda riaffidare in house il servizio di trasporto pubblico locale ad ATAC, dovrebbe non solo effettuare una valutazione rigorosa della preferibilità di tale scelta rispetto al ricorso al mercato tramite una gara, ma svolgere anche un effettivo confronto tra lo scenario di affidamento in house ed una serie di benchmark di mercato appropriati volto a valutare la correttezza della scelta dal punto di vista dell’efficienza, dell’economicità e della qualità del servizio reso ai cittadini. Inoltre, proprio in considerazione della situazione di dissesto economico in cui versa ATAC, particolare cautela dovrebbe essere utilizzata nel misurare il valore delle compensazioni da riconoscere alla società affidataria. Tali contributi dovrebbero essere calcolati sulla base dei costi di un’azienda media gestita in modo efficiente, per evitare di corrispondere delle sovra-compensazioni degli oneri di servizio pubblico in violazione della normativa sugli aiuti di stato".

A commentare il parere dell'Antitrust i Radicali che per la messa a gara del servizio hanno raccolto le firme per un Referendum: "Anche per l'Antitrust deve finire l'epoca degli affidamenti riconducibili a ragioni meramente clientelari, che non conducono ad alcun miglioramento dell'efficienza del servizio offerto ai cittadini, e che anzi negli ultimi decenni hanno condotto al vero e proprio baratro che abbiamo davanti agli occhi. Lo strumento per porre fine una volta per tutte a questa situazione esiste ed è pronto da usare: si tratta del nostro referendum per la messa a gara del trasporto pubblico, che ha ricevuto il sostegno di 33mila cittadini e che la Sindaca Raggi, volendo, potrebbe indire in qualsiasi momento".
 

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