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Politica San Giovanni / Viale delle Terme di Caracalla, 55A

Angelo Mai sgomberato: indice puntato contro l'amministrazione Raggi

Nuovo sgombero per lo spazio indipendente di viale delle Terme di Caracalla. Si riaffiacciano vecchi fantasmi mentre alla Raggi si chiede all'unanimità di non riaprire la stagione degli sgomberi

Sigilli all'Angelo Mai. Decine di persone si sono concentrate fuori i cancelli del parco San Sebastiano delle Terme di Caracalla.  Hanno risposto ad un appello lanciato intorno alle ore 11 sulla pagina facebook del noto spazio sociale. "Stanno sgomberato l'Angelo Mai, correte"informava senza mezzi termini il post. Tanto è bastato per riaccendere la protesta ed alimentare vecchi fantasmi.

Una storia travagliata

L'Angelo Mai, nato nel 2004 nel rione Monti, ha vissuto già l'esperienza dello sgombero. Il primo avvenne nel 2006 e pose fine ad un'occupazione dell'ex convitto inutilizzato di via degli zingari, all'interno del quale si sperimentò il sodalizio tra alcune famiglie in emergenza abitativa e diversi artisti. Tre anni più tardi l'Angelo Mai riapre, nella sede che oggi è stata sgomberata dagli agenti della Polizia Locale in viale delle Terme di Caracalle 55a. Un'esperienza travagliata che è costata al collettivo che ne gestiva gli spazi anche l'accusa, poi caduta, di "associazione a delinquere". Assolti da qualsiasi imputazione, lo spazio è stato restituito all'Angelo Mai a cui però viene chiesto di rinunciare all'uso dell'osteria, da cui trae la principale forma di sostentamento. Le vicissitudini non sono terminate e così, nell'ottobre del 2016,  Roma Capitale ha chiesto di riconsegnarne i locali  in quanto, la concessione rilasciata, non era stata rinnovata.  

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Ripartono gli sgomberi

“Solidarietà all’Angelo Mai, uno degli spazi di produzione culturale più importante della città - dichiara Gianluca Peciola, del Movimento Civico per Roma - Questa esperienza - sottolinea l'ex consigliere capitolino - non può essere chiusa dal primato del governo della burocrazia sul buon senso e sul bene di Roma”. Punta il dito contro l'amministrazione pentastellata anche Amedeo Ciaccheri, neocandidato alla presidenza del Municipio VIII con la coalizione progressista."La Giunta Raggi riapre la pagina degli sgomberi dei luoghi di cultura e autogestione della città, e decide di sgomberare e provare a consegnare all'abbandono uno dei luoghi più preziosi della scena teatrale romana, pluripremiato a livello internazionale e unico in una città dove la cultura è stata massacrata. L'Angelo Mai - osserva Ciaccheri -  deve riaprire e serve una nuova politica sul patrimonio per la città che salvaguardi le esperienze e chiuda anni di sfratti illegittimi e sgomberi".

Fermare la delibera 140

Anche dall'opposizione capitolina si levano le prime proteste. "Ci risiamo . Passate le elezioni ricominciano gli sgomberi degli spazi del patrimonio immobiliare capitolino di produzione culturale, iniziative sociali e solidali, di impegno civico - dichiara Stefano Fassina, capogruppo di Sinistra per Roma in Campidoglio -  Oggi, tocca all'Angelo Mai. Chiediamo alla sindaca Raggi di fermare lo sgombero. Chiediamo alla maggioranza M5S di arrivare finalmente, dopo quasi due anni di amministrazione, all'approvazione di un regolamento che cancelli la delibera 140/15 e riconosca l'uso sociale del patrimonio capitolino". Come fa notare il consigliere Fassina "l'anno scorso, Sinistra x Roma ha presentato una proposta di delibera che, nonostante le ripetute sollecitazioni, la maggioranza M5S non calendarizza. Rinviare l'approvazione di un regolamento di riscrittura della 140/15 implica lasciar fare gli sgomberi".

Un anno di attesa

"Il nuovo regolamento sulle concessioni verrà discusso presto dall'assemblea Capitolina" aveva promesso l'ex assessore al patrimonio Andrea Mazzillo. Un impegno che l'amministrazione pentastellata si era presa, a giugno del 2017, "per evitare di mettere a rischio la sopravvivenza di associazioni di volontariato, sociali e culturali". Da allora è trascorso quasi un anno. E la porta d'ingresso dell'Angelo Mai che,  come raccontano alcuni testimoni," è statat sigillata con la fiamma ossidrica" dimostra in maniera plastica le conseguenze di questa strategia attendista.

Il racconto del collettivo Angelo Mai

Questa mattina per la terza volta in 14 anni l’Angelo Mai viene sgomberato dal Comune di Roma. Non si tratta di una vicenda penale questa volta, di un’inventata storia criminale, ma di pura burocrazia. Ancora una volta nessuno all’Assessorato alla Cultura ne sapeva nulla. Eppure nell’ultimo periodo sembrava che qualcosa rispetto agli spazi si muovesse. Per questo il sequestro di oggi è sorprendente oltre che gravissimo. Nonostante l’adozione di atti amministrativi con i quali si disponeva un ripensamento dell’intera vicenda degli immobili di proprietà comunale destinati ad uso sociale, sulla base delle sentenze della Corte dei Conti e in attesa del nuovo regolamento, nonostante tutto questo oggi senza alcun preavviso Comune di Roma e Polizia Municipale si sono presentati per sgomberare un luogo assegnato. Chiediamo di differire l’esecuzione del provvedimento in attesa di una pronunzia del Tar in via d’urgenza. Chiediamo di non interrompere le nostre attività non da qui a poco ma da qui ad anni ed anni perché l’equazione tra arte e illegalità fallisce e non può trovare nessuna legittimazione politica né qui né altrove.  Chiediamo che una volta per tutte agli spazi culturali e sociali di questa città venga riconosciuto il diritto ad esistere e non solo a resistere. In questa città lacerata e offesa, simbolo di un paese moribondo e suicida, l’Angelo Mai è un luogo indispensabile e irrinunciabile. Non chiuderemo MAI, sia chiaro.

L'intervento del Campidoglio

A distanza di circa tre ore dall'operazione di sgombero, si registra la presa di posizione del Vicesindacao Luca Bergamo. "Apprendo dalle agenzie di stampa che e' in corso lo sgombero dell'Angelo Mai da parte degli uffici del Patrimonio di Roma Capitale di cui non ero informato - ammette Bergamo - Alla luce delle informazioni disponibili ritengo necessario la sospensione dell'azione per fare le necessarie e opportune valutazioni".

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