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Giubileo, Andrieri (Les Polizia di Stato): "Non siamo pronti a combattere il terrorismo"

"Servono poliziotti ‘in sicurezza' e aggiornamento professionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

“Da qualche giorno un ingente dispiegamento di forze dell'ordine sorveglia la città di Roma in vista del Giubileo e dopo gli attentati di Parigi. Purtroppo, questo modo di tamponare l'emergenza, senza una strategia precisa di intervento, non può essere da noi condiviso. Poiché in prima linea come professionisti della sicurezza, abbiamo bisogno di concretezza e non possiamo appoggiare una politica di intervento stile spot pubblicitario”. A dichiararlo è Luca Andrieri, Segretario Generale di Roma di Libertà e Sicurezza Polizia di Stato (LeS), la nuova voce dell'Ugl nella Polizia di Stato.

“Al momento è in gioco la sicurezza del paese e non una poltrona di governo - continua Andrieri. Non vogliamo essere allarmisti,  il lavoro dei colleghi che noi rappresentiamo è inattaccabile ed ineguagliabile, ma è proprio per questo motivo che pretendiamo che prima di parlare di “sicurezza del Paese” si parli della messa in sicurezza dei poliziotti. In queste ore concitate, infatti, nessuno si accorge di un fatto gravissimo: la nostra Amministrazione manda i propri uomini “allo sbaraglio” a combattere un nemico sconosciuto, senza dotazioni opportune in termini di divise ed armamenti e soprattutto in termini di preparazione. Questa volta però non stiamo parlando di far fronte ai classici rapina e furto, stiamo parlando di terrorismo e dobbiamo constatare con tristezza che l'apparato di sicurezza non è pronto”.

“Siamo convinti che la carta giusta da giocare sia l'aggiornamento professionale su tematiche specifiche e soprattutto relative all’attuale situazione di rischio di attentati terroristici. Laddove la nostra Amministrazione non dovesse essere in grado di darci un aggiornamento adeguato, noi di LeS siamo pronti a “sostituirci” al Ministero per proporre ai colleghi una serie di corsi specifici, tenuti da figure professionali di altissimo livello,  che siano in grado di illustrarci il profilo del nostro nemico e sulla base di questo, le modalità piú appropriate di intervento. Non si può parlare di ‘garantire Sicurezza’ quando noi per primi non ‘lavoriamo in sicurezza’”, conclude Andrieri.

 

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