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La crisi profonda di Ama, senza bilancio e senza vertici. I sindacati: "Azienda paralizzata"

Ad una settimana dalla revoca del CdA le sigle sindacali scrivono alla Sindaca Raggi: "Si discuta del futuro, bisogna rimediare a errori passati"

Il bilancio consuntivo del 2017, dopo quasi un anno di braccio di ferro sul credito di 18milioni di euro vantato dalla Municipalizzata per i servizi cimiteriali, bocciato dal Campidoglio e destinato a chiudere in negativo; quello del 2018, con il TMB Salario andato in fumo e le spese per portare altrove i rifiuti di Roma, che rischia di avere la stessa sorte "in rosso".

Nel mezzo un'azienda senza vertici da ormai una settimana e il Comune che, totonomi a parte, da venti giorni è alla ricerca di un'assessore che possa dare un indirizzo politico chiaro e in grado di risollevare le sorti su ambiente e rifiuti della città. 

La crisi di Ama: senza bilancio e senza vertici

E' buio pesto per Ama che, senza piano industriale e dunque senza strategie da attuare, investimenti o nuove assunzioni, è in una preoccupante fase di stallo. 

Già nei giorni scorsi, all'indomani della revoca dell'amministratore delegato Lorenzo Bagnacani e di tutto il CdA di Ama, i sindacati avevano lanciato l'allarme esprimendo preoccupazione per le sorti dell'azienda, stretta tra crisi finanziaria e l'impossibilità di dare un servizio efficiente alla città.

Un'uscita dalla crisi istituzionale "celere" quanto chiesto da Cgil, Cisl e Fiadel con l'auspicio che il superamento della tempesta "avvenga con una scelta che punti alla qualità e al rilancio di AMA Spa". 

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L'allarme dei sindacati: "In Ama è paralisi"

"Lo strappo della settimana scorsa - sono tornati a scrivere i sindacati alla Sindaca Virginia Raggi - ha gettato l’azienda nella paralisi. Per affrontare tanto l’ordinario quanto l’auspicato rilancio serve quindi un gruppo dirigente in grado di assumere decisioni e di metterle in pratica". 

Un CdA che, a prescindere dalla sua composizione, "non potrà prescindere dalla valutazione di quanto avvenuto nel recente passato, dalla valutazione sulle gravi difficoltà operative, sulla logistica, sulla disponibilità di mezzi e - proseguono Cgil, Cisl e Fiadel - sulla disastrosa gestione dell’appalto per le Utenze Non Domestiche. La prossima gestione, oltre a chiudere la partita del bilancio e del piano industriale, dovrà principalmente correre ai ripari su questa pesante eredità". 

Tanti i fronti relativi ad Ama ai quali dare un orizzonte certo: "Attendiamo, come concordato in più occasioni, - scrivono i sindacati - di essere convocati per discutere del futuro del ciclo dei rifiuti romano, della stabilità economica dell’azienda, del sempre più necessario piano assunzionale e della attesa modifica della delibera 52 del 2015".

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