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Utenze non domestiche, scioperano i lavoratori: i rifiuti rischiano di rimanere davanti ai negozi

Licenziamenti e crisi della raccolta, i sindacati denunciano: "Appalto flop. Servono interventi risolutivi per il lavoro e per i servizi”

Scioperano i lavoratori della raccolta delle utenze non domestiche: così i rifiuti di negozi, locali, mercati e scuole rischiano di rimanere davanti a tali attività e servizi. 

Differenziata negozi: scioperano i lavoratori

Ad incrociare le braccia i dipendenti dell'ATI, l'associazione temporanea d'impresa,  costituita da Roma Multiservizi, Isam e Sea, alla quale Ama  ha affidato l’appalto della differenziata porta a porta per le utenze non domestiche. 

Una maxi gara da 150milioni di euro attraverso la quale Ama ha deciso di esternalizzare parte dei servizi con lo scopo di liberare risorse e mezzi propri. Una scelta che però, secondo i sindacati e i risultati visibili sul campo, si starebbe rivelando fallimentare. 

Differenziata negozi, scioperano i lavoratori in appalto: "E' crisi delle utenze non domestiche" 

Appalto utenze non domestiche "è flop"

"Una situazione difficilissima che mette in crisi il lavoro e ricade su AMA. A detta delle aziende le utenze realmente coperte dal servizio sarebbero la metà di quelle previste dal capitolato e questo comporterebbe un fatturato minore del previsto. Le società hanno già ridotto il personale e adesso annunciano ulteriori licenziamenti e tagli sui mezzi. Col risultato che AMA, già in pessime condizioni, si trova a coprire con proprie risorse un servizio affidato all’esterno" - hanno denunciato Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco, Segretari generali di Fp Cgil, FitCisl e Fiadel Roma e Lazio. 

Un appalto che avrebbe dovuto aumentare i livelli di raccolta differenziata e potenziare la forza lavoro ma che di fatto "si è rivelato un flop"

Licenziamenti e crisi della raccolta

Disastroso il bilancio occupazionale: prima la Sea, che non ha rinnovato i contratti di 19 lavoratori in somministrazione, poi il licenziamento collettivo di 36 lavoratori della Isam e la ricollocazione di 50 operatori di Roma Multiservizi. 

"Ricollocazione a sua volta non priva di incertezze, perché - spiegano i sindacalisti - anche le altre commesse della società sono in scadenza". 

I sindacati: "Servono interventi risolutivi per il lavoro e per i servizi”

"I lavoratori sono a rischio e AMA, i cui dipendenti sono in stato agitazione per le tantissime incognite che ancora gravano sul futuro della partecipata e rendono difficile l’ordinaria gestione dei servizi peggiorando le condizioni di lavoro, non affronta i problemi. È una delle tante criticità ormai insostenibili per un’azienda pubblica ancora senza vertici e in enormi difficoltà". 

Da qui la scelta dello sciopero con i lavoratori delle aziende in appalto in presidio al Campidoglio dalle 9 alle 13. 

“In questi mesi è stato impossibile avere un tavolo per provare a uscire da questa impasse e i lavoratori sono stati al centro di uno scaricabarile colpevole. Non c’è più tempo - concludono Di Cola, Masucci e Cicco – ed è intollerabile che di fronte ai disservizi e ai licenziamenti nessuno prenda in mano la situazione”.
 

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