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I lavoratori Ama verso lo sciopero, scatta la diffida all'azienda: porta a porta di San Lorenzo a rischio

I sindacati Cgil, Cisl e Uil annunciano l'interruzione delle relazioni sindacali e diffidano l'azienda su avanzamento nuovo pap: "Pochi operatori, ne risentirebbe qualità servizio"

"Senza bilancio e piano assunzionale c'è poco di cui discutere". Cgil, Cisl e Uil chiudono le porte alla Direzione di Ama e annunciano l'interruzione delle relazioni sindacali. 

Aria di tempesta in casa della municipalizzata che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti della Capitale. Dopo l'addio del vecchio CdA, l'ennesimo dell'era Raggi, e la nomina di Stefano Zaghis ad amministratore unico, i sindacati confermano lo stato di agitazione dei lavoratori. 

Agitazione in Ama: interrotte le relazioni sindacali

"Inaccettabile la grave situazione di instabilità e fragilità a cui è stata sottoposta l’azienda a causa delle scelte politiche incomprensibili e scellerate degli ultimi due anni. Pesa - scrivono in una nota Alessandro Russo della Fp Cgil, Luigi Benedetti di Fit Cisl e Massimo Cicco di Fiadel - l’irresponsabile mancata approvazione del bilancio, dopo una lunga vertenza, e il mancato rispetto degli accordi, non da ultimo il protocollo di intesa sottoscritto con la Sindaca Raggi".

Uno scenario disastroso per un'azienda strategica della Capitale: organico ridotto all'osso, operatori che, in alcuni casi, visto il caos relativo all'appalto delle forniture, non hanno nemmeno le tute per lavorare. 

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La diffida ad Ama: "No avvio nuovo modello pap a San Lorenzo"

Da qui il monito all'azienda e la diffida a procedere all’avvio del nuovo modello di porta a porta a San Lorenzo e all’ulteriore spostamento di personale. 

"La ricerca di volontari informale, avvenuta senza alcun atto aziendale e senza confronto al tavolo sindacale, è di per sé sanzionabile. Il fatto che si scelga poi la sede di zona 3A, il cui organico si è drammaticamente ridotto, - sostengono Russo, Benedetti e Cicco - sembra frutto del solito approccio propagandistico che in questi anni ha portato a produrre risultati negativi in nome di una rincorsa di tempi che nulla hanno a che vedere con la programmazione del servizio. Come detto in passato - ricordano i sindacalisti - qualsiasi reperimento che riduca la forza lavoro attuale si tramuta in un attacco alla qualità del servizio ai cittadini e in un ulteriore depauperamento delle zone, producendo drammatici effetti sulla qualità del lavoro". 

Le partecipate del Comune verso lo sciopero

Ma non solo Ama. Lo stato di agitazione attraversa quasi tutte le società del Comune di Roma con i lavoratori che il 15 ottobre scenderanno in piazza "contro il declino delle partecipate"

Dieci giorni dopo ci sarà lo sciopero generale: da Atac a Roma Metropolitane, passando per Farmacap e Multiservizi, Roma il 25 ottobre "chiude". Un venerdì a rischio paralisi. 
 

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