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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Ama, tre mesi di Zaghis: dal bilancio al piano industriale tutti i nodi ancora da sciogliere

L'amministratore della partecipata ha chiesto ai consiglieri di maggioranza osservazioni da inserire nel piano industriale. Le raccoglierà la commissione Ambiente. Dialogo aperto anche con i lavoratori

La storia infinita dei bilanci aziendali 2017 e 2018, entrambi ancora da approvare, il piano industriale 2020-2024 anche questo fermo a una prima bozza, e la situazione della raccolta stradale, in seria difficoltà dalle feste di Natale. Sono le grane ancora tutte da risolvere per l'amministratore unico di Ama Stefano Zaghis. 

Il bilancio ancora in stallo 

Nominato a inizio ottobre dopo i mesi di vuoto lasciati dall'ex dirigente Lorenzo Bagnacani e la breve parentesi del team guidato dall'avvocato Luisa Melara, ci si aspettava un'accelerata siginificativa proprio sulla partita dei conti societari, la stessa che ha portato i suoi precedessori a divorziare dal Campidoglio. E invece lo stallo è ancora da sbloccare e la municipalizzata dei rifiuti non ha un documento contabile dal 2017. All'appello anzi ne mancano due, perché nel frattempo sono saltati anche i termini per quello del 2018. Motivo? 

La famosa questione dei 18 milioni di euro di crediti per servizi cimiteriali che Ama reclama dal Comune, e che il Comune invece vorrebbe eliminare. Un braccio di ferro mai risolto, con tanto di iinchiesta ancora aperta da parte della magistratura e tra gli indagati l'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti. L'approvazione in realtà era attesa per la giornata di oggi, ma a quanto apprende RomaToday sarebbe ulteriormente slittata. "Mancano le ultime rifiniture" assicurano da via Calderon de la Barca. 

Manca il piano industriale

Altro capitolo di fuoco riguarda il piano industriale, documento che consente la pianificazione di strategie e investimenti per stabilizzare l'intero ciclo rifiuti: raccolta stradale, logistica, attrezzature, impiantistica per il recupero di materia, per il trattamento, per lo smaltimento. Tradotto: tutto quello che serve all'azienda per far funzionare i servizi resi al cittadino. La Regione Lazio nell'ordinanza di novembre scorso - ma gli effetti da gennaio sono cessati - lo aveva richiesto entro il 15 marzo 2020. Una bozza già c'è ma è in continua modifica. Il punto più discusso: l'inserimento da parte dell'au di Ama di un termovalorizzatore tra le dotazioni necessarie per superare l'emergenza. Tabù indigeribile per il Movimento Cinque Stelle sul quale già è stato fatto un passo indietro. 

Il tavolo con la maggioranza: tra dialogo e malumori 

"L'idea dell'inceneritore è stata superata" commenta il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco, chiamato dallo stesso Zaghis in queste ore a raccogliere una serie di osservazioni e suggerimenti dei consiglieri di maggioranza, da prendere in considerazione poi, è la speranza dei grillini, nella stesura finale del piano. Proprio ieri una riunione tra il dirigente e gli eletti per fare il punto sullo stato dell'arte nell'azienda: cose fatte in questi tre mesi, cose da fare. Più le seconde che le prime. La richiesta è quella di collaborare, anche per sedare i malumori delle ultime settimane, per lo più legati alla discarica ma non solo. 

"Chiederemo che l'impiantistica sia il più possibile legata al riciclo e alla riconversione della materia, penso al compostaggio" spiega Diaco, tra i grillini ambientalisti più ortodossi. Certo, resta il nodo discarica, per quanto la decisione non sia di Ama. E Diaco è tra i ribelli che sabato scorso protestavano con i cittadini a Monte Carnevale. Sul punto si tornerà a discutere tra una settimana durante un'altra seduta di commissione Ambiente richiesta dalle opposizioni. Ulteriori valutazioni tecniche e politiche verranno messe sul tavolo. Anche se la sindaca, almeno per ora, non ha annunciato passi indietro. 

"Poi serve l'assunzione di personale - prosegue ancora Diaco - per estendere il porta a porta, far sì di aumentare la percentuale di raccolta differenziata". Già perché se anche il consigliere non lo dice, che ci siano state gravi carenze in questi anni legate alla gestione dei servizi Ama è noto anche alla maggioranza pentastellata e lamentato da diversi pentastellati. Un anno e mezzo di consiliatura è poco per sperare di rimediare, ma un tentativo è sul tavolo. 

Il confronto aperto con i lavoratori 

Tanto che Zaghis ha aperto al dialogo anche con i lavoratori. Stando loro in prima linea, conoscono molto meglio di altri disservizi, criticità e magari hanno in mente possibili migliorie. Due giorni fa un incontro proprio con un gruppo di operatori ecologici in Campidoglio. Presenti anche la delegata ai rifiuti della sindaca Valeria Allegro e gli assessori dei 15 municipi di Roma. Si è discusso di un progetto per la realizzazione di micro isole ecologiche, postazioni di secchioni stradali rafforzate, presidiate da un operatore Ama che con un mezzo leggero possa raccogliere anche rifiuti ingombranti di media grandezza. Ancora un'idea, a costo zero o quasi, nelle more di un necessario potenziamento della flotta di camion a disposizione dei lavoratori, ad oggi in numero esiguo anche per i servizi ordinari. 

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