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Politica Don Bosco / Via Ponzio Cominio

Dismissione case Inps, una bomba sociale pronta ad esplodere: la protesta si sposta in Regione

Indetta una mobilitazione sotto la Regione Lazio per protestare contro la dismissione del patrimonio immobiliare di INPS. Intanto il Municipio VII, dove sono in vendita 1200 alloggi, chiede urgentemente un tavolo

Sono migliaia le lettere che INPS ha inviato ai propri inquilini. Milleduecento nel solo quartiere di Don Bosco dove, venerdì 12 aprile, i residenti sono scesi in piazza. E torneranno a farlo nella mattinata di martedì 16 aprile, sotto la Regione Lazio. L'ente previdenziale ha intenzione di vendere il proprio patrimonio immobiliare. Ma non tutte le famiglie sono in grado di riscattare il proprio appartamento.

L'allarme lanciato da Unione Inquilini

"Una buona metà,  a nostro avviso  rischia di perdere l’alloggio perché impossibilitata ad acquistare – ha fatto sapere l'Unione Inquilini in occasione della mobilitazione in piazza dei Consoli – Considerando che la procedura prevede un termine complessivo di 4+2 mesi, oltre il quale gli immobili non acquistati sarebbero oggetto di vendita all’asta, si tratta di una vera e propria emergenza che è necessario affrontare per tempo".

Nessuna tutela

Le condizioni di vendita e l'assenza di tutele per chi non potrà riscattare l'alloggio, destano apprensione anche nell'Ente di prossimità. "Sono molto preoccupata per le ripercussioni che potrebbero esserci a seguito delle dismissioni del patrimonio immobiliare dell'INPS – ha fatto sapere la presidente Monica Lozzi - Si tratta di 6000 unità abitative in tutto il Comune di Roma, di cui 1700 nel solo Municipio VII. A differenza di quanto fatto per le cartolarizzazioni del 2001, questa volta non sono state previste tutele a garanzia delle fasce più fragili economicamente e socialmente, tagliandole di fatto fuori dalla possibilità di acquistare l'immobile abitato fino a quel momento". 

Nel 2001 INPS aveva già tentato di vendere il proprio patrimonio immobiliare. In quell'occasione venne data la possibilità, agli inquilini, di esercitare una prelazione. Chi entro il 31 ottobre di quell'anno ha presentato una richiesta di acquisto, anche oggi può averne diritto. Però nel frattempo sono passati 18 anni ed i residenti sono invecchiati. Il risultato è che, per ragioni anagrafiche, si è complicato l'accesso ai mutui bancari. In passato erano però state predisposte delle tutele per chi non era in grado di acquistare. Si poteva infatti usufruire del rinnovo automatico del canone di locazione per i successivi nove anni. Oggi questa possibilità non c'è più.

Una "bomba sociale" da scongiurare

"È importante prevedere tutele per le famiglie più fragili anche in questo processo di dismissioni, proprio per evitare che dall'oggi al domani interi nuclei famigliari già in difficoltà restino senza una casa" ha dichiarato la presidente del Municipio Monica Lozzi. "In una città dove già si contano 12mila nuclei famigliari in attesa di una casa popolare"  va scongiurata questa nuova emergenza abitativa che, ha riconosciuto la Minisindaca "sarebbe una bomba sociale insopportabile". Per questo dal Municipio VII è arrivata la proposta, al Ministro Di Maio, alla sindaca Raggi ed al presidente dell'INPS Tridico, di convocare un tavolo di confronto. Nel frattempo la mobilitazione prosegue. 

La mobilitazione di ASIA USB

Come in una sorta di staffetta, questa volta il testimone della protesta è impugnato da ASIA USB. Il sindacato ricorda che "il 7 febbraio abbiamo manifestato alla Regione per chiedere l'attivazione delle tutele preveiste dalle norme regionali  proprio per gli inqulini degli Enti previdenziali coinvolti nel processo di dismissione. La Regione Lazio, dopo l'incontro, ha scritto all'INPS per chiedere un confronto tra le parti e affrontare le richieste avanzate dal nostro sindacato. Ma a due mesi di distanza - sottolinea ASIA USB  - non è stato convocato nessun nuovo appuntamento".

In piazza per le tutele

Le conseguenze di questa mancanza d'interlocuzione, sono quelle descritte anche da Lozzi.  "Questo nuovo processo di dismissione non farà altro che alimentare l'emergenza casa a Roma, le famiglie con redditi bassi e precari, gli anziani, non possono essere lasciati soli". La mobilitazione riparte. E questa volta, a lanciarla, è ASIA USB che annuncia un presidio sotto la Regione Lazio. In via Giovanni Genocchi, dalle ore 10, scenderanno in piazza i cittadini. La loro richiesta è molto semplice: occorre tutelare le fasce più deboli. Eventualmente, propongono, lasciando che sia ATER ad acquistare gli alloggi degli inquilini che non sono in grado di riscattarli.

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