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Migranti, l'allarme di Marino sul rischio tbc solleva le polemiche: "E' assurdo"

La preoccupazione del primo cittadino affermata ieri in commissione ha subito sollevato il polverone mediatico. Anche il sindaco però ha smentito i timori: "Mi hanno assicurato 5 livelli di controlli"

"A Roma troppi migranti, non abbiamo strutture risorse". Così ieri il sindaco Marino in commissione parlamentare sul sistema di accoglienza. A fare notizia però è stato l'allarme lanciato dallo stesso prima cittadino sui rischi sanitari. "Io sono così preoccupato per le condizioni igienico-sanitarie che ho sollevato questo problema in tre occasioni con i ministri dell'Interno e della Salute, ai quali ho espresso timori perché molte persone giungono da territori con ceppi di tubercolosi resistenti a molti antibiotici" ha spiegato. "È una questione importante soprattutto per quelle persone, che hanno bisogno di essere curate, e anche per evitare la diffusione di malattie a cui il nostro sistema immunitario non è più preparato". Marino però ha confermato di aver avuto assicurazioni: "Dai ministeri hanno descritto 5 livelli di controlli, a partire da quelli dei medici delle nostre forze armate sulle navi, poi immediatamente all'accoglienza a terra, fino all'arrivo in città con controlli del Ministero della Salute e Asl regionali. È stata una risposta molto rassicurante, almeno dal punto di vista del numero dei controlli effettuati".

Non è la prima volta che Marino solleva questo tipo di allarme. Già nel giugno 2014 con una lettera indirizzata ai Ministri Alfano e Lorenzin aveva chiesto di scongiurare il rischio sanitario. Anche questa volta, l'allarme lanciato dal primo cittadino non ha mancato di sollevare polemiche. Dal centrodestra al centrosinistra. "Lanciare l'allarme tubercolosi in questo clima culturale è semplicemente assurdo. Non so di chi sia la colpa, se della stampa, dei relatori o di chi ha impostato i lavori della Commissione parlamentare, dico solo che ci vuole responsabilità in questo momento" scrive su Facebook Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio. "E io non la vedo. Basta allarmi sociali per giustificare incapacità o sollecitare interventi. Non giocate su una città spaventata". 

Di segno opposto, ma comunque polemico, l'intervento di Marco Pomarici, consigliere capitolino di Noi Con Salvini. "Le dichiarazioni del sindaco sull'ipotesi Tbc a Roma sono inquietanti. È doveroso che il sindaco venga in Aula e riferisca sulla questione". Preoccupate anche le dichiarazioni di Claudia Bellocchi della Lega Nord: "Sono mesi che denuncio una gestione dell'accoglienza degli immigrati totalmente scriteriata sul territorio di Roma. Quando si tocca la salute dei cittadini ci si mette in un tunnel che può sfociare in malomodo, esorto Marino a dimettersi prima di esasperare ulteriormente i cittadini. Non si gioca con la salute delle persone". 

A tentare di smontare il polverone mediatico sollevato dalle dichiarazioni del primo cittadino della Capitale il presidente della commissione d'inchiesta sul sistema d'accoglienza dei migranti Gennaro Migliore. "Non c'è nessun allarme sanitario, né a Roma né nel resto d'Italia, connesso alla presenza di persone richiedenti asilo e profughi" ha assicurato. "Nel corso dell'impegnativo lavoro di inchiesta che stiamo svolgendo abbiamo sempre ricevuto informazioni da tutte le autorità competenti che escludono ogni forma di possibile epidemia. Per questo non si comprende il motivo che ha spinto rappresentanti della politica romana a strumentalizzare le parole del sindaco Marino, che ha semplicemente ribadito l'attenzione costante al tema da parte dell'amministrazione. Sarebbe stato grave se il sindaco avesse dimostrato scarso interesse".

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