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Alitalia Maintenance System: lettera aperta dei sindacati al presidente e all'Ad

"Gli ingenti volumi di motori promessi in sede istituzionale non sono mai arrivati"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Egregio Presidente, Egregio Amministratore Delegato,

Facciamo seguito ad una lettera inviatavi a gennaio scorso rinnovandovi l’invito a farci visita. Vi scriviamo ancora nel tentativo di capire e trovare insieme a voi soluzioni concrete e durature per risollevare la situazione di Alitalia Maintenance Systems e scacciare definitivamente la crisi aziendale e le tristi prospettive che si sono delineate intorno all’azienda e ai suoi lavoratori. AMS, partecipata da Alitalia, che è il proprio “main customer”, rischia di subire un tracollo a causa di scelte sbagliate fatte nel passato, ma anche per difficoltà congiunturali dovute alla crisi del trasporto aereo che ci ha investiti come uno tsunami prima con Alitalia LAI e poi con Alitalia CAI.  Gli ingenti volumi di motori promessi in sede istituzionale non sono mai arrivati, quelli effettivamente entrati in officina sono stati pochissimi e tale situazione avrebbe potuto mettere in ginocchio chiunque. 

Eppure eccoci qui, ancora in piedi e con tanta voglia di andare avanti e crederci fino alla fine. L’azienda oggi dimostra di essere in grado di produrre, e lo sta facendo  nei tempi richiesti e con costi inferiori rispetto al passato. Ora siamo in attesa della PanMed e delle garanzie finanziarie, come sapete. Purtroppo, nell’attesa delle fidejussioni, la scelta di Alitalia di porre un freno alle nuove induzioni di “unserviceable engines”, fermi in hangar, comprensibile come cliente, ma molto meno come socio, sta ulteriormente penalizzando AMS.

Tutti, soci compresi, dovrebbero dimostrare maggiore convinzione, determinazione e coraggio e credere in un serio rilancio. Un maggiore coraggio ed un minimo di investimenti mirati insieme alla nostra passione e professionalità, costituirebbero il giusto “mix” per far di nuovo decollare AMS.  Vogliamo quindi scongiurare qualsiasi ipotesi nefasta sulle sorti di Alitalia Maintenance Systems e ragionare invece sul rilancio dell’attività motoristica, ultimo baluardo di un’industria “hi-tech” tutta italiana. Un’attività che per Alitalia è sempre stata motivo di vanto e orgoglio, garantendo elevati standard di sicurezza e qualità, anche considerato il vantaggio della logistica, essendo veramente a portata di mano di Alitalia e dei suoi mezzi aerei. 

Per capirlo basta fare ragionamenti pratici e considerare che le  performance e le capacità attuali, al netto delle difficoltà che viviamo, sono comunque buone rispetto agli standard europei, e disponibili a prezzi sicuramente concorrenziali. La possibilità di avere l’officina motori ubicata sull'Aeroporto di Fiumicino (FCO) assicura una grande risposta in termini operativi, e riduce costi e tempi.

Basta veramente poco per assicurare un utile: reperire, per Alitalia o Etihad, ulteriori volumi (bastano 10-15 motori in più all’anno) sufficienti a generare guadagno certo per tutti, non sarebbe cosa difficile. E’ difficile immaginare che non si riescano ad attivare, anche per l’officina motori, quelle sinergie che sono alla base della strategia del gruppo di compagnie aeree partecipate da Etihad. 

Ciò che risulta invece difficile in questo momento per AMS è ottenere motori dal mercato terzi che, pur ad un passo dalla tanto sospirata omologa del concordato, esprime diffidenza nell’affidarci nuove commesse per la situazione giudiziaria, da cui pure stiamo uscendo. Ci aspettiamo che l’omologa permetta ad AMS di affrontare il mercato senza il pesante handicap che tale procedura comporta.

Confidiamo veramente in un vostro intervento per consentire ad AMS di raggiungere, in primis, l’obiettivo della stabilità, e più a lungo termine quello di occupare un posto nel mercato globale, dove potremmo dimostrare il nostro valore.  Sarebbe per noi un segnale importante e rassicurante vedervi nelle nostre officine per farvi toccare con mano l’enorme potenziale che potrebbe esprimere questa azienda, che è come una Ferrari costretta a camminare a 60 all’ora. 

Confidiamo nel vostro operato e nel proficuo rapporto che avete con il nuovo partner di Alitalia affinchè esso possa maturare un giudizio e un approccio positivo verso AMS. 

Crediamo fermamente di  essere utili ed importanti per quella che rimane sempre la nostra casa madre e vogliamo continuare a rappresentare un fiore all’occhiello anche per la nuova Alitalia. 


Lo scrivono in una nota congiunta le sigle sindacali Filt CGIL, Fit CISL, UILTrasporti, UGL Trasporto Aereo
 

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