Manovra, l'attacco del Pd: “Alemanno è il Sindaco delle tasse”

"Il Sindaco della Tasse". Il Partito democratico romano non ha dubbi nel definire il primo cittadino alla luce dell'ultima manovra. In questi primi giorni di discussione che dovrebbe portare all'approvazione del bilancio, si accentua il tono critico dell'opposizione in consiglio comunale.

Ieri l'attacco dei consiglieri del Pd è stato di quelli duri, portato nel corso di una conferenza stampa. "La manovra del Comune di Roma aumenta le tariffe e diminuisce i servizi, è un bilancio che punisce famiglie e imprese romane e un inutile accanimento verso i cittadini di questa città".

Il Pd ha contato ventiquattro nuove tasse e 12 adeguamenti tariffari. Tra queste, il Partito democratico chiede il ritiro di quella sugli asili nido e le mense scolastiche e quella sui matrimoni che per il consigliere Ferrari "fa guadagnare al Comune appena 40mila euro l'anno, è solo un fastidio".

Per Athos De Luca "invece di tassare è meglio reperire risorse con la lotta all'evasione fiscale, all'abusivismo e al cartellone selvaggio, tagliando le consulenze e le sacche di privilegio nelle aziende del Comune".

Marroni ha poi sottolineato che "dello stanziamento di 1,2 miliardi di euro per gli investimenti, 202 milioni sono trasferimenti regionali, 503 dello Stato e 187 contributi privati. Dove sono i soldi del Comune? Si colpisce il turismo, si aumenta la tariffa dell'Osp ma non si fa nulla per le imprese".

A fronte di queste cifre, il Pd capitolino chiede l'inserimento di 70 milioni per le opere pubbliche e risorse per il sostegno alle famiglie, più fondi ai municipi e il posticipo della discussione della delibera sulle alienazioni e valorizzazioni degli immobili militari.