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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Mafia capitale, chiusura delle indagini per Alemanno: rischia il processo per corruzione

Nel mirino 'finanziamenti illeciti' da parte di Buzzi e Carminati per 125 mila euro. La Procura di Roma ha notificato ieri l'avviso senza il reato di associazione mafiosa. L'ex sindaco: "La fine di un incubo"

Corruzione e finanziamento illecito. E' stato notificato ieri dalla Procura di Roma l'avviso di chiusura delle indagini per l'ex sindaco Gianni Alemanno nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale. L'atto, di norma, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Inizialmente nei confronti dell'ex sindaco i pm contestavano anche il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Accusa che, come ha informato ieri lo stesso Alemanno in una nota, "non è più contenuta nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari che mi è stato notificato" e che quindi dovrebbe essere archiviata. A firmare il provvedimento il procuratore Giuseppe Pignatone, l'aggiunto Michele Prestipino e i sostituti Paolo Ielo, Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini.  

Nel mirino ci sarebbero dei 'fondi illeciti' che Alemanno avrebbe ricevuto tra il 2012 e il 2014, in parte attraverso la sua fondazione Nuova Italia, per compiere "atti contrari ai doveri del suo ufficio". A elargire il denaro, secondo l'accusa, quelli che sono considerati i vertici di 'Mafia capitale': il ras delle cooperative Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati. In particolare si parla di 125 mila euro di 'finanziamenti illeciti': 40 mila attraverso la sua fondazione Nuova Italia, 70 mila con cene elettorali mentre circa 10 mila euro in contanti. 

"E' la fine di un incubo" ha commentato Alemanno in una nota. "L'avviso di conclusione delle indagini preliminari che mi è stato notificato oggi dalla Procura della Repubblica non contiene più i reati previsti dall'articolo 416 bis del codice penale, ovvero l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Dopo dieci mesi finalmente sono stato liberato dall'accusa infamante di essere partecipe di un'associazione mafiosa" ha scritto. "Rimane la possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio per reati di corruzione e finanziamento illecito, accuse che io respingo e da cui mi difenderò in ogni modo, convinto che la Magistratura mi darà giustizia con la stessa onestà intellettuale con cui oggi ha archiviato per me l'ipotesi di reato di associazione a delinquere di stampo mafioso".
 

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