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Cinesi a Roma? Il no di Alemanno alle "Chinatown" romane

Il Sindaco Alemanno, in visita a Pechino, ha affermato che bisognerebbe cercare di disporre la popolazione cinese su tutto il territorio, evitando quindi di creare quartieri in stile Chinatown

"Bisognerebbe trovare il modo che la popolazione cinese immigrata a Roma non si concentri in uno o due quartieri, creando delle Chinatown romane, ma far sì che si disponga su tutto il territorio cittadino".

Queste le parole del Sindaco Gianni Alemanno, durante la sua visita a Pechino di questi giorni, in una tradizionale sala da thè cinese, ha fatto il punto riguardo la situazione tra cittadini romani e gli immigrati cinesi soprattutto del rione Esquilino cercando una soluzione che possa migliorarne e la convivenza.

Il sindaco dopo aver precisato che "il vero problema è la mafia, il racket, il commercio illegale e le banche fantasma, bisogna affiancare all'integrazione una lotta comune contro il racket, così che si possa isolare chi ne fa uso", ha tenuto a sottolineare che "non si tratta di una comunità che crea problemi di ordine pubblico".

Alemanno ha voluto poi fare un netto distinguo anche sul concetto di immigrazione : "Quella selettiva, ormai sbarcata anche nel Pd con le proposte di Veltroni, e con la quale sono d'accordo, si basa su una selezione qualitativa e non quantitativa. L'immigrazione non è sempre positiva ma lo è solo quando si rispettano le regole e si valorizza l'identità italiana". Sempre parlando del concetto di immigrazione, il Sindaco ha accennato al 'modello rotazionale, quello che "accoglie e dà la cittadinanza a chi sente propria la cultura italiana e dall'altra parte dà la possibilità di rientrare in patria a chi sente prevalenti le proprie radici."

Per concludere, è stato ricordato il patto per l'Esquilino, una serie di interventi tesi a migliorare la vivibilità di un quartiere storico della capitale, muovendosi verso la lotta al commercio illegale, al degrado, alla verifica degli accatastamenti e 10 milioni di euro di roma Capitale per la riqualificazione di Piazza Vittorio, Piazza Dante e Largo Guglielmo Pepe.

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