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Martedì, 16 Aprile 2024
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Rifiuti, Alemanno sfida Clini: ecco la gara per mandarli all'estero

Alemanno e Ama hanno deliberato un bando di gara per per gestire i rifiuti che gli attuali impianti romani non riescono a recepire

I rifiuti della capitale potrebbero aver trovato una destinazione: l'estero. Questa la sostanziale novità espressa dal sindaco della capitale che, in concerto con Ama ha deliberato di indire una gara europea per gestire i rifiuti che gli attuali impianti romani non riescono a recepire. I rifiuti in eccesso potrebbero così essere trasferiti all'estero o in altre regioni italiane per scongiurare eventuali emergenze.

“La gara per portare i rifiuti all'estero o fuori Regione è un intervento di riserva - spiega il sindaco Gianni Alemanno - Noi abbiamo stabilito dei limiti massimi di 350 mila tonnellate per l'anno 2013 e 210 mila per il 2014, ma se arrivano subito le risposte sul sito provvisorio e definitivo le quantità possono essere molto minori, riducendosi anche a zero".

Alemanno ha quindi spiegato le motivazioni di questa scelta: “L'obiettivo è dall'anno prossimo non avere più rifiuto tal quale in discarica, che è l'oggetto della procedura europea, e avere una raccolta differenziata che cresca il più rapidamente possibile. Mandare i rifiuti all'estero è una garanzia per non avere più rifiuti tal quali che circolano in regione, affinché non ci sia la preoccupazione di avere rifiuti tal quali conferiti nei siti provvisori e definitivi".

Infatti, uno dei problemi principali riguarda la discarica di Malagrotta che non sarebbe più in grado, secondo le dichiarazioni del proprietario Cerroni, di contenere rifiuti dopo aprile 2013 e questo ultimatum non ha fatto che aggravare la situazione. In questo frangente la situazione di Monti dell'Ortaccio, a pochi passi da Malagrotta, si fa sempre più critica perché rischia di diventare la naturale alternativa alla vecchia discarica anche se Alemanno non è favorevole e imputa la questione alla Provincia e al Prefetto Sottile.

“Con questi provvedimenti che prendiamo l'emergenza non c'è. Noi siamo convinti che ci siano alternative a Monti dell'Ortaccio ma non sta a noi dirlo, è un compito della Provincia di Roma". Lo afferma il sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso della presentazione delle 'soluzioni per la gestione dei rifiuti'. Alemanno ha ribadito il parere negativo a una discarica provvisoria a Monti dell'Ortaccio: "E' necessario che il commissario Sottile convochi al più presto Roma Capitale per dare una risposta chiara".

Quindi il sindaco ha espresso gli obiettivi che il comune si pone attraverso un intervento più diretto nella gestione del sistema dei rifiuti: “Roma Capitale intende entrare attraverso Ama, la sua municipalizzata "nella parte più remunerativa del ciclo dei rifiuti: lo smaltimento". E' una delle soluzioni per la gestione dei rifiuti presentate oggi dal sindaco Gianni Alemanno. La scelta, che verrà sottoposta prima alla Giunta Capitolina e poi all'assemblea, prevede la costituzione di una società in cui Ama conferirà i propri impianti di trattamento e recuperà rifiuti e alla quale parteciperà con una quota di minoranza un partner privato, da individuare con gara europea. "Da sempre si parla del fatto che Ama non debba occuparsi solo dalla raccolta di rifiuti che è la parte più onerosa. Con questa delibera che verrà approvata nei prossimi giorni aggiungiamo un altro tassello: Ama che entra come socio di maggioranza nello smaltimento dei rifiuti. Questo vuol dire che finisce la logica del monopolista privato - commenta Alemanno - e che la mano pubblica entra nello smaltimento rifiuti ed evita l'entrata di soci 'sporchi' o fuori controllo. Anche per le tariffe dei rifiti c'é prospettiva di progressiva riduzione". Considerando il possibile valore di conferimento dei sei impianti di Ama nella nuova società e il vincolo di partecipazione non superiore al 49%, spiegano dal Campidoglio, è possibile ipotizzare un capitale sociale di 150 milioni di euro circa e una capacità di investimento della società sufficiente per le nuove realizzazioni impiantistiche stimata nell'ordine di 300 milioni. Il progetto, precisano, non comporta alcun aumento della tariffa rifiuti per gli utenti.
 

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