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Notte di raid fascisti da Centocelle a Cinecittà: indaga la Digos

Prima l'aggressione ad un'occupazione a Centocelle, poi alla sede del Pd. Infine due centri sociali

Prima l’aggressione e le minacce contro la Biblioteca abusiva metropolitana di via dei Castani 42 a Centocelle. Poi le svastiche e le intimidazioni alla sezione del Pd Subaugusta e all’adiacente sede di Potere al Popolo in via Chiovenda a Cinecittà. E ancora. Croci celtiche e scritte inneggianti il fascismo sul cancello del centro sociale Corto Circuito, sempre Cinecittà, e sui muri di Spartaco al Quadraro. È una vera e propria ondata di aggressioni di stampo neo fascista quella che si è verificata nella notte tra sabato e domenica nella zona est della città. Le firme lasciate come un marchio sono quelle di Forza Nuova e di Lotta Studentesca, braccio giovanile della formazione di estrema destra. Firme né smentite né rivendicate ufficialmente dalle sigle neofasciste. 

Secondo le informazioni raccolte, tutto è iniziato verso mezzanotte e mezza nel cuore di Centocelle, fuori dall’occupazione di via dei Castani 42, la Biblioteca abusiva metropolitana, meglio conosciuta come ‘Bam’. “Due auto di colore grigio si sono presentate qui davanti” racconta Aladin Hussain Al Baraduni, artista e attivista di Bam. “Una persona è scesa e, urlando viva il duce, ha iniziato a prendere a calci e pugni la serranda della biblioteca. Invitava le altre persone a bordo delle due auto a scendere e a fare altrettanto”. Non un veloce blitz. Secondo quanto denunciato dagli attivisti il gruppo di neofascisti è rimasto fuori dalla palazzina per una quarantina di minuti terrorizzando quanti al momento si trovavano all’interno.

L’occupazione di via dei Castani, infatti, al pian terreno ospita una biblioteca con circa 20 mila libri, raccolti e catalogati negli anni, volume dopo volume. Al primo e al secondo piano invece abitano alcuni attivisti e alcune famiglie straniere con minori. “Al momento dell’aggressione erano presenti solo queste famiglie” racconta Aladin Hussain Al Baraduni. “I bambini hanno iniziato a piangere e i genitori hanno spento le luci sperando che queste persone se ne andassero il prima possibile. Si sono spaventati, non capivano cosa stesse accadendo”.

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Foto Twitter Mario Cipriani

Alla fine “dalle auto sono scese anche altre persone: sembravano ragazzi giovani, come se si stesse trattando di una lezione. Hanno continuato a tirare calci e pugni alla saracinesca delle biblioteca e quando si sono accorti che al piano superiore c’era una persona che li stava osservando hanno iniziato ad inveire contro di lui invitandolo a scendere”. Se ne sono andati “minacciando di tornare e dare fuoco alla biblioteca dove tra libri e scaffali di legno basta una scintilla per fare una strage. Questa è l’aria neofascista salviniana a Cinque stelle. Sono fatti che ci fanno riflettere su come sta seriamente cambiando l’aria”. 

Poco dopo l’una la cronaca riporta una seconda aggressione a Cinecittà, in via Chiovenda, a meno di una decina di minuti di auto, davanti alla sede del Pd e a quella di Potere al Popolo. “Ero ancora in sezione con due amici a studiare” racconta uno dei ragazzi che in quel momento era presente nella sede del Pd e che preferisce rimanere anonimo. “Quando abbiamo sentito dei rumori leggeri” ricorda. Il sibilo “di una bomboletta che scrive sul muro. Così ci siamo accorti che stavano imbrattando la porta della sezione disegnando svastiche e celtiche. Erano due ragazzi e due ragazze, avranno avuto vent’anni. Sono scesi da un’auto”. 

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Foto Twitter Mario Cipriani

Anche qui non si è trattato di un’azione lampo. “Ci hanno intimato di uscire con fare aggressivo sfidandoci ad affrontarli lì fuori. Ma noi siamo rimasti chiusi dentro e abbiamo atteso l’intervento delle forze dell’ordine. Intanto hanno attaccato anche la sezione di Potere al popolo, strappato le loro bandiere e imbrattato la bacheca”. ‘Forza nuova’ si legge su un foglio. Il tratto della bomboletta nera copre la scritta a pennarello ‘Io sto con Mattarella’. ‘W il fascismo’ e ‘Potere al Popolo M….’ si legge ancora su un muro. Sull’accaduto sta indagando la Digos.  

La sindaca Virginia Raggi ha condannato l’accaduto: “Una sezione del Pd a Roma è stata imbrattata con svastiche. Dei giovani all'interno sono stati intimiditi. Un episodio vergognoso e inaccettabile. Solidarietà” ha scritto su Twitter. “Abbiamo già richiesto la rimozione delle scritte, il cui ripugnante contenuto sarà sempre da noi combattuto con risolutezza anche tramite interventi volti a denunciare presso le autorità preposte questi comportamenti e scoraggiare così il loro ripetersi” le parole della presidente del VII municipio, Monica Lozzi. 

A più voci anche l’attacco da parte del Pd. Matteo Orfini ha parlato di “escalation pericolosa che richiede massima attenzione da forze dell'ordine. E condanna chiara anche dal ministro” ha scritto con un post su twitter Matteo Orfini, presidente Pd. "Siamo al fianco del coraggio dei ragazzi del Pd Roma del settimo municipio che hanno risposto alla violenza dei fascisti con la legalità denunciando gli aggressori" le parole del segretario romano del Pd, Andrea Casu.

Le due sedi politiche non sono le ultime, però, ad essere state attaccate nel corso della notte. Il cancello giallo rosso del centro sociale Corto Circuito si risveglia con la scritta ‘Lotta studentesca’ e una serie di croci celtiche a coprire il grande pugno chiuso. Una riga nera corre sopra il suo nome, quasi a volerlo cancellare. Anche il centro sociale Spartaco di via Selinunte viene marchiato.  

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