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Tossicodipendenza, Maccaro: "Accusare l'Agenzia capitolina è curioso"

Il presidente dell’Agenzia capitolina sulle Tossicodipendenze, Luigi Maccaro, afferma che "accusare l’agenzia capitolina sulle tossicodipendenze di poca chiarezza sui bandi è quantomeno curioso"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

"Gli atti relativi alle procedure di gara del Nuovo Quadro dei Servizi Cittadino sono a disposizione di chiunque e confermano la correttezza con cui lo abbiamo realizzato. Accusare l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze di poca chiarezza sui bandi è quantomeno curioso. Anche perché i requisiti di trasparenza e imparzialità previsti dalla legge vengono fatti rispettare solo dal 2009, ovvero con l’insediamento del nuovo CdA dell’Agenzia, che ha interrotto una lunga stagione in cui l’Istituzione e i servizi hanno operato senza alcun mandato istituzionale, per l’assenza del Piano Programma del Consiglio Comunale, e senza la previsione di adeguati sistemi di controllo contabili e amministrativi delle risorse stanziate dall’amministrazione e utilizzate dagli enti affidatari". È quanto dichiara, in una nota, il presidente dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, Luigi Maccaro.

"Non è assolutamente vero, inoltre, che gli esiti delle procedure relativi al Nuovo Quadro dei Servizi Cittadino hanno escluso tutte le organizzazioni di Terzo Settore impegnate da molti anni nella lotta alle tossicodipendenze. Gli unici due enti ‘storici’ che non risultano affidatari di servizi per cui hanno presentato domanda  - dice Maccaro - sono le Cooperative sociali 'Parsec' e 'Il Cammino'. La Fondazione 'Villa Maraini' e la Cooperativa sociale 'Magliana ‘80' hanno visto infatti l’affidamento dei servizi del Centro Diurno Semiresidenziale a soglia intermedia, di un Centro notturno a bassa soglia e di un Centro diurno a bassa soglia. Peraltro, è incredibile come proprio gli enti che protestano oggi non abbiano presentato alcuna domanda per un Centro notturno e un Centro diurno a bassa soglia, che non hanno ricevuto alcuna richiesta e, pertanto, dovranno essere rimessi a bando. Parliamo di servizi gestiti storicamente proprio da queste realtà".

"Per tutte queste ragioni - prosegue il presidente dell’ACT - è del tutto scorretto da parte degli enti esclusi considerare ‘sospetto’ il lavoro trasparente e autonomo delle Commissioni esaminatrici, che hanno operato in piena autonomia. Ribadisco per i consiglieri capitolini e per alcuni enti che hanno partecipato alle procedure, che hanno richiesto l’accesso agli atti, che non c’è stato nessun diniego. Gli uffici dell’Amministrazione hanno risposto nei termini previsti dalla normativa vigente e dai regolamenti di Roma Capitale".

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