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Agenzia del Farmaco, l'appello di Zingaretti a Raggi cade nel vuoto

Tra Roma e Milano è ormai derby per raccogliere l'eredità del referendum britannico. E se Giuseppe Sala è già volato a Londra, dal Campidoglio solo silenzio

L'eredità della Brexit contesa tra Roma e Milano. Al centro del braccio di ferro il nuovo indirizzo della sede dell'Agenzia del Farmaco Europea (Ema, European Medicine Agency) che attualmente ha sede a Londra. Come tante altre aziende, dopo il referendum che ha sancito l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa, sarà necessario un 'trasloco'. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, deciso a vincere, o almeno a giocarsi la partita, contro il capoluogo meneghino, ha scritto sabato scorso alla sindaca Virginia Raggi chiedendo di unire gli sforzi per presentare "un dossier al Governo italiano ed alle autorità europee per sostenere tale prestigiosa iniziativa". E mentre il 'collega' Giuseppe Sala è già volato a Londra da Sadiq Khan fiutando l'opportunità, dal Campidoglio a Cinque Stelle non c'è stata alcuna risposta. "Non è una priorità per i romani" la risposta ufficiosa trapelata dall'entourage capitolino. 

"Nella nostra regione il comparto del farmaceutico e delle scienze della vita è tra i principali settori produttivi e di sviluppo rappresentando una vera e propria eccellenza in campo internazionale" le motivazioni del governatore del Lazio per trascinare l'Ema nella Capitale. Lo dice con i numeri:  "Oltre ventiduemila addetti, trecento imprese, otto miliardi di export, che rappresenta oltre il 38% del sistema Italia". Per Zingaretti, quindi, "sarebbe molto importante che le istituzioni migliorino la capacità attrattiva di questo settore valorizzando il ruolo della Capitale del Paese come opportunità di investimento e anche pensando di offrire al contesto internazionale la candidatura di Roma per ospitare l’Agenzia Europea del farmaco EMA”. Per questo la richiesta alla Raggi. La prima prova di dialogo tra le due amministrazioni locali, però, sembra essere rimasta congelata dal silenzio del Campidoglio. 

Il silenzio di Raggi non è passato inosservato.  "Sollecitiamo il Campidoglio a favorire l'accoglimento di tale candidatura" scrivono in una nota il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino e il segretario generale della Filctem Cgil di Roma e drl Lazio, Ilvo Sorrentino. Anche in questo caso sono i numeri a sostenere la richiesta: "Nel Lazio la farmaceutica contribuisce al 46,35% delle esportazioni della regione, con i suoi 15.000 addetti diretti e gli oltre 6.000 dell'indotto, la ricerca trova il suo habitat naturale nella presenza di oltre 1.000 ricercatori delle imprese private e nella concentrazione a livello nazionale di circa il 47% degli istituti clinici e policlinici universitari italiani". Per questo, per i due sindacalisti, "il potenziale in termini di ricerca pubblica e privata è assolutamente enorme". Per Di Berardino e Sorrentino, in sintesi, portare l'Ema a Roma costituisce un'opportunità "economica, occupazionale e scientifica", una "vera priorità". 

Non mancano polemiche politiche. "Rimango allibito dall'indifferenza e dalla sufficienza con la quale il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, abbia snobbato la vicenda" il commento di Giancarlo Righini, capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, annunciando la presentazione di uno specifico ordine del giorno. "E’ sconcertante come il sindaco di Roma a cui Zingaretti chiedeva lealmente sostegno a questa proposta, si sia rifugiata in un silenzio ostile che di certo non aiuta questa battaglia” il commento del presidente del Pd Matteo Orfini. “L’interesse della città dovrebbe sempre venire prima delle divisioni politiche, ma purtroppo la sindaca Raggi ha perso la prima occasione di mostrarsi disponibile alla collaborazione. Speriamo che Virginia Raggi se ne renda conto il prima possibile”. 

Se di derby si tratta, Roma ha già perso il primo tempo. Lunedì il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si è schierata in favore di Milano. L'efficienza sanitaria lombarda è "il motivo per cui, all'indomani di Brexit, pur essendo romana, ho candidato il nome di Milano come sede dell'Ema" ha detto all'Agenzia Dire Lorenzin. "Questo proprio perchè la Lombardia "con respiro europeo e un tessuto industriale accogliente, centri di ricerca, università, irccs, ha una concentrazione di luoghi che intorno alla struttura ambulatoria possono fare sistema". Dall'opposizione non sono mancati gli attacchi a Zingaretti: "Ha perso la propria credibilità anche di fronte al suo stesso Governo nazionale" il commento del Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio e vice presidente della Commissione Salute Antonello Aurigemma. "Non solo Raggi ancora non gli ha risposto, ma sono arrivate le parole chiare e nette del ministro Lorenzin che si è schierata a favore di Milano". Non si spegne, però, la speranza: "Auspichiamo che il Ministro possa rivedere le proprie scelte". 

Intanto a sfidare Roma c'è anche Latina. La proposta è arrivata dal senatore del Partito democratico Claudio Moscardelli che ha candidato la città pontina ad ospitare l'Agenzia. Una proposta ben vista anche dal sindaco Damiano Coletta "in linea con la nostra idea di valorizzazione dello sviluppo economico del territorio. Per questo chiederemo al Governo regionale e al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, un incontro in cui concertare insieme la strada migliore per lanciare la candidatura di Latina". 

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