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Alunni disabili, l'inferno degli Aec: tagli al monte ore e i bimbi tornano a casa

Il caso in IV municipio. Ma il servizio è inadeguato da anni e in tutta Roma

Finanziamenti insufficienti, tagli alle ore, studenti seguiti per appena 2 ore su 8 e mamme costrette a riportarli a casa. Anche quest'anno i primi giorni di scuola mostrano tutte le carenze dell'assistenza ai disabili. Gli alunni con difficoltà hanno diritto per legge al sostegno degli Aec, assistenti educatori culturali che si occupano dell'autonomia del bambino, della comunicazione con gli altri compagni, dell'integrazione in classe. I municipi, con appositi bandi rivolti a cooperative sociali, assegnano alle famiglie un monte ore. Da sempre poche, ma quest'anno per qualcuno in numero ancora inferiore. 

Al IV municipio Tiburtino 

La "bomba" è scoppiata nel IV municipio. "Con il nuovo bando le ore sono passate sul secondo lotto da 1129 settimanali a 896, sul primo da 1007 a 850. Il terzo è rimasto invariato" spiega Stefano Sabato della Fp Cgil Roma e Lazio. Il taglio è di circa il 25 per cento. In media a bambino si è scesi da 12 ore settimanali a 5. Significa che un alunno disabile è seguito dagli Aec per appena un'ora su otto che trascorre in classe. E se la presidente grillina del IV municipio Roberta Della Casa parla di "lieve abbassamento, circa un'ora e mezzo a settimana" e giustifica i tagli con una nuova gestione delle ore (assegnata direttamente all'utente e non alla scuola) a darle addosso sui social network ci sono anche dirigenti scolastici del territorio. 

La prof. Stefania Grosso, presidente dell'IC Anna Celli di via Fiorentini, spiega a RomaToday: "Dissento da quanto detto, i tagli delle ore sono molto più consistenti, nella mia scuola alcuni alunni sono passati da 18 a 9 ore, da 15 a 8". E la colpa sarebbe anche della nuova gestione. "Prima era la scuola che spartiva il monte ore tra gli alunni che avevano fatto richiesta - spiega Stefania Stellino, vicepresidente della Consulta dell'handicap del Tiburtino, mamma di due figli autistici - adesso lo fa la Asl insieme agli uffici del municipio, ma viene fatto in maniera meccanica, senza conoscere i singoli casi"

Gestione ad personam delle ore

In pratica funziona così: a un preciso codice di gravità della patologia corrisponde un monte ore di sostegno. Ma non è raro che all'interno di uno stesso codice ci sia un ampio spettro di disfunzionalità. Esempio: i figli di Stefania sono nel codice 3, ma uno è quasi autonomo, l'altro non può assolutamente stare solo. "Non si possono assegnare le ore senza interpellare la scuola, unica che conosce i singoli casi problematici, ci vuole maggiore flessibilità". Mamma Stefania da anni va a prendere suo figlio a scuola prima che suoni la campanella. "Lo faccio nel suo interesse e in quello anche degli altri compagni, lasciarlo scoperto due ore vuol dire mettere a repentaglio al sua vita e il buon andamento della stessa classe"

Intanto in VI i lavoratori delle coop hanno proclamato lo stato di agitazione, "affinché vengano ripristinati i fondi a garanzia dei minori e lavoratori - scrivono in una nota stampa - così come ribadito da una recente sentenza del consiglio di stato (2023/17) che ribadisce come l’effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste dalla normativa vigente siano incomprimibili dalle esigenze di bilancio delle amministrazioni". E a ribadere lo scandalo anche l'ex minisindaco Pd Emiliano Sciascia: "Mancano all'appello 500 mila euro sul bando Aec. Il tutto passa come razionalizzazione, che altro non è che un taglio lineare ai servizi da far pagare sempre e solo ai più deboli".

"Servizio inadeguato in tutti i municipi"

Ma non c'è solo il Tiburtino a lamentare disservizi. Sono anni che la gestione del sostegno Aec ai più deboli è oggetto di denunce e lamentele di genitori e lavoratori. Ricordiamo a gennaio scorso i pesanti tagli nel municipio XIV (con una sentenza di reintegro del Tribunale), le proteste di mamme e papà a Montesacro e al Torrino, il caos che va avanti da anni a Ostia. Per un bimba paraplegica di 6 anni la prima elementare è iniziata con appena 15 ore settimanali di Aec più 16 di sostegno. Trentuno ore su 40. Le altre nove che rimangono, nonostante la piccola abbia il codice di gravità massimo, dovrà tornare a casa. E non è la sola. "I problemi sono in tutto il Comune" racconta un'educatrice che preferisce restare anonima. "Ci sono tagli assurdi in tutte le scuole, io nel municipio XI facevo l'anno scorso 34 ore settimanali, ore ne faccio 26, la domanda risulta diminuita in qualche caso, ma solo perché i meno gravi non chiedono la 104, non conoscono le procedure, ma senza 104 ormai le ore non le assegnano più". Senza contare i problemi legati alle mansioni. "Di fatto ci occupiamo anche della didattica nonostante non ci competa, lo facciamo per supplire alle mancanze anche sul fronte degli insegnanti di sostegno"

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