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"Mi dimetto: non voglio più essere accomunato ad Alemanno e Parentopoli"

Il dottor Adolfo Panfili ha presentato le proprie dimissioni dal ruolo di delegato del sindaco per la Asl RmE: "Sono stanco di essere sempre citatocome un compagno di scampagnate di Alemanno"

Lui è Adolfo Panfili, da oggi ex delegato del sindaco per la Asl RmE. Ex perché ha presentato le dimissioni, a mezzo di una lettera inviata allo stesso sindaco e per conoscenza anche al presidente della provincia Zingaretti e alla Governatrice Renata Polverini. Se si cerca il suo nome associato a quello di Alemanno su google il primo risultato che viene fuori è un articolo di Dagospia, datato 13 maggio 2010. Vi si legge: "Tutta Roma sparla dell'irresistibile  ascesa di Valeria Mangani, moglie di Adolfo Panfili, medico personale di Ale-danno e suo compagno di scalate alpine. Da dietologa, la bella signora è diventata prima consigliera per le relazioni esterne del sindaco, poi vice presidente di altaroma e ora punta al vertice - in coppia, lei e il marito, sono considerati i gianniboncompagni di ambra-alemanno - non si muove foglia che la Mangani non voglia: in prima fila alla consegna della lupa capitolina al sarto sarli, presente dal vivo la parrucca della Lollo".

Oggi Panfili ha però detto basta. Basta essere associato ad Alemanno e alla sua Parentopoli. Addio incarico alla Asl e con parole perentorie spiega in un'intervista a Repubblica i motivi della scelta. Parole dure che sanno di abbandono e che hanno scatenato l'opposizione in una nuova polemica contro il sindaco.

Perché Panfili si è dimesso? "Per motivi fondamentalmente professionali, perché non avevo più tempo disponibile per le molte attività che svolgo come chirurgo vertebrale ortopedico esperto nella chirurgia robotica".Ma anche per altro?, chiede la giornalista di Repubblica. "Faccio un passo indietro perché non voglio più esser accomunato con Parentopoli e tutti gli ultimi scandali che si sono verificati nel sottobosco dell'amministrazione Alemanno".

Ecco quindi il giudizio sulla gestione Alemanno: "Quello che mi ha deluso fondamentalmente è l'idea di sentirmi sfruttato come un elemento della società civile nel corso di questi anni, in cui in pratica ho investito tempo e denaro, autofinanziando tutto il mio lavoro per il Comune. Mi sono stancato di essere sempre citato dalla stampa come un compagno di scampagnate di Alemanno".

Panfili smentisce le voci che lo vogliono amico di scalate di Alemanno: "E' un ritratto sbagliato. Io ho avuto Alemanno come paziente, come ne ho tanti altri, dalla Nannini a Zucchero, ad esempio, politicamente, come è chiaro, molto trasversali. E non sono mai andato a fare scampagnate in montagna con Alemanno, ma ero invece il medico della spedizione che è arrivata fino all'Himalaya, campo base dell'Everest. Il mio ruolo consisteva nell'avere la responsabilità della salute di tutti i partecipanti. Vi potete immaginare che scampagnata poteva essere! Ad esempio ad un tratto abbiamo dovuto far rientrare con urgenza in elicottero un partecipante alla spedizione perché aveva riportato un edema polmonare acuto, un tipico malore da alta montagna che talora può portare alla morte".

Sulla nomina della moglie, Panfili spiega: "Non c'è nessun rapporto familiare. L'incarico che mia moglie ha avuto, anche ella a puro titolo gratuito, come vicepresidente di AltaRoma, è senz'altro meritorio in quanto ha un diploma in Fashion Design, conseguito all'Istituto Europeo di Design, che ora è diventato una laurea".

QUI L'INTERVISTA DI PANFILI A REPUBBLICA

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