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Acea, il Tribunale respinge il ricorso del Comune: l'assemblea rimane per il 5 giugno

La terza sezione ha dichiarato "inammissibile" la domanda di anticipazione. Il sindaco Marino: "Confermato l'atteggiamento dilatorio dell'azienda"

E' stato respinto dal Tribunale civile il ricorso del Comune di Roma che aveva chiesto di anticipare la data dell'assemblea dei soci di Acea con al centro la riduzione e la nomina del cda. La data rimane quindi quella fissata dal cda, il 5 giugno. La terza sezione ha deciso per il "non luogo a provvedere sull'istanza di convocazione dell'assemblea ordinaria di Acea" ha dichiatato "inammissibile" la domanda di anticipazione del Comune.

"Il Tribunale ha detto che dopo il ricorso è stata convocata l'assemblea dei soci di Acea e che non ha poteri per anticiparla, ma anche che l'assemblea non solo doveva essere convocata ma anche espletata avendo riguardo al termine di quaranta giorni dall'istanza di Roma Capitale e che il non averlo garantito può comportare gravi irregolarità ai sensi dell'articolo 2409 del codice civile e anche l'applicabilità delle sanzioni previste dall'articolo 2631 del codice civile" ha spiegato all'agenzia Dire l'avvocato che rappresenta Roma Capitale, Gianluigi Pellegrino.

In merito è intervenuto anche il sindaco Ignazio Marino: "La decisione del Tribunale da un lato prende atto che dopo il nostro ricorso finalmente l’assemblea è stata convocata, esattamente come da noi richiesto, dall’altro conferma il chiaro atteggiamento dilatorio degli attuali vertici della multiutility" si legge in una nota. "In più passaggi il Collegio giudicante riconosce come, a norma di legge, sia nelle disponibilità di un socio chiedere la convocazione dell’assemblea di una società quotata nel rispetto del termine di quaranta giorni, così come effettivamente richiesto dal Campidoglio, e che ogni ritardo esponga l’amministrazione della società a eventuali giudizi di responsabilità".

Continua Marino. "La sentenza, quindi, esclude ‘che l’organo amministrativo possa rifiutare di dar seguito alla richiesta dei soci per motivi di mera opportunità’, e specifica che, secondo il Codice civile, ‘un’eventuale fissazione dell’adunanza oltre il termine di trenta o quaranta giorni, non adeguatamente giustificata, potrebbe configurarsi come grave irregolarità". Per Marino la decisione del Tribunale "riconosce la legittimità della posizione espressa dal Campidoglio che ha come obiettivo la tutela del servizio reso da Acea ai cittadini e il riassetto della governance aziendale all’insegna della razionalizzazione dei costi"

La vicenda non ha mancato di sollevare polemiche tra i banchi dell'opposizione. L'ex sindaco Gianni Alemanno parla di "brutta figura nazionale e internazionale". Commenta il consigliere: "Non solo era manifestamente chiaro a tutti l'inopportunità di un intervento così a gamba tesa rispetto a una società quotata in Borsa ma la fretta e la pretesa di ricorrere alle vie legali contro il cda della società ha reso tutta questa vicenda grottesca". Per il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato il ricorso del Comune di Roma è una forzatura "da evitare" in quanto "inutile e non necessaria". Continua Onorato: "Non sarebbe stato male ascoltare anche questa volta il nostro contributo. Ma non è mai troppo tardi". La capogruppo di Ncd Sveva Belviso invece parla di un sindaco "delegittimato". Scrive in una nota: "Su Acea abbiamo visto un balletto sia di indecisioni sia di decisioni che ha rischiato di interferire pesantemente sui corsi borsistici del titolo, una cosa allucinante e semplicemente impensabile nel mondo civile".

Critico anche il deputato ed ex consigliere capitolino del Pd Umberto Marroni: "Finita la confusa e inutile querelle giudiziaria che poco ha a che fare con le strategie aziendali future della prima azienda della Capitale, si affronti adesso, finalmente, una seria discussione sul piano industriale di Acea al fine di dare un chiaro indirizzo all''azienda e di offrire ai cittadini servizi efficienti rilanciando gli investimenti sulle reti. Dispiace solo che si sia perso tempo e denaro".

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