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Acea, il mega-appalto per la lettura delle bollette finisce in un'interrogazione al sindaco

"Chiarimenti sull'affidamento, senza alcuna gara di appalto, a Sap Italia di un fondo di circa 50 milioni di euro" denuncia il capogruppo Sel Peciola. A firmare il documento quattordici consiglieri (Ps, Sel, M5S, Lista civica Marino)

Un'interrogazione per chiedere chiarimenti al sindaco di Roma sull'affidamento “senza alcuna gara d'appalto” con cui il “Cda e l'ad di Acea in completa autonomia hanno deciso di assegnare a Sap Italia, società che si occupa di software, un fondo di circa 50 milioni di euro”. La denuncia viene da Gianluca Peciola, capogruppo di Sel che ha firmato il documento insieme a lui un lungo elenco di consiglieri comunali della maggioranza a cui si sono aggiunti anche gli esponenti capitolini del Movimento cinque stelle: Gemma Azuni (Sel), Annamaria Cesaretti (Sel), Imma Battaglia (Sel), Maurizio Policastro (Pd), Marco Palumbo (Pd), Valeria Baglio (Pd), Athos De Luca (Pd), Virginia Raggi (M5S), Daniele Frongia (M5S), Enrico Stefano (M5S), Marcello De Vito (M5S), Riccardo Magi (Lista Civica), Franco Marino (Lista civica).

Come si legge nell'interrogazione la vicenda ha alle spalle una questione molto sentita dai cittadini romani: quella delle cosiddette 'bollette pazze'. “Acea ha investito sin dal 2009 centinaia di milioni di euro per la sostituzione dei vecchi contatori con altri in digitale di nuova generazione” si legge nelle premesse. “Da mesi giungono numerose segnalazioni, anche a mezzo stampa, di casi di errata fatturazione dei consumi elettrici, che, secondo i denuncianti, scaturirebbero da attribuzioni di consumo eccessive e non rispondenti alla realtà”. Come si apprende dall'interrogazione la gestione “del Ciclo Attivo di tutti i sistemi di Acea è realizzata tramite due software diversi “SAP ISU”, “NET@” e le bollette pazze provengono indiscriminatamente da entrambi i sistemi”.

A far scattare l'interrogazione dei consiglieri comunali le dichiarazioni del 26 marzo scorso rilasciate dall'amministratore delegato di Acea Paolo Gallo in commissione Bilancio di Roma Capitale: “Nel presentare il piano di investimento del 2014, ha confermato la previsione di standardizzazione dei sistemi di fatturazione su un unico software SAP ISU (software proprietario  tedesco) per circa 50 milioni di euro affidati direttamente a SAP ITALIA”. L'interrogazione punta a chiedere chiarimenti in merito.

Denuncia Peciola: “Se questo risultasse vero sarebbe gravissimo in quanto la Sap Italia, oltretutto, non ci risulta in grado di gestire direttamente un progetto di implementazione di queste dimensioni, in quanto sprovvista delle adeguate strutture di servizi necessarie per un'operazione di questo tipo. Questo significa che saranno terze parti scelte in autonomia da Sap Italia a realizzare effettivamente un margine economico su risorse non proprie e questo passaggio è per Acea un inutile dispendio in quanto si potrebbe palesare una grave speculazione finanziaria". Nell'interrogazione i consiglieri chiedono inoltre di avere delucidazioni sulle modalità con cui l'azienda prescelta "affiderà il lavoro di subappalto alle terze parti e come s’intende scongiurare un eventuale grave caso di speculazione finanziaria che impatterà fortemente sulle aziende romane già in grossa crisi economica".

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