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Cda Acea, la 'rosa' di Marino bocciata dal Pd: "Non hanno esperienza"

Come ad Marino propone Alberto Irace mentre come presidente Catia Tomasetti. Consiglieri Elisabetta Maggini, Paola Profeta e Franco Paparella. Entro domenica la lista deve essere depositata

Dopo il braccio di ferro con i vertici di Acea, il sindaco Ignazio Marino svela le sue carte in vista dell'azzeramento del consiglio di amministrazione della multiutility capitolina. Oggi il primo cittadino ha presentato alla maggioranza riunita in Campidoglio una rosa di nomi. Domani la Giunta sarà chiamata alla ratifica definitiva della lista, che nel frattempo sarà sottoposta alla commissione Bilancio di Roma Capitale, presieduta da Alfredo Ferrari (Pd), che entro venerdì esprimerà il proprio parere (comunque non vincolante). La 'rosa' dovrà essere depositata entro domenica, scadenza per il deposito delle liste per l'elezione del nuovo cda, che avverrà nell'assemblea dei soci del 5 giugno

I NOMI - Alberto Irace, amministratore delegato dell'azienda toscana Publiacqua, e Catia Tomasetti, avvocato con esperienza nel settore idrico, per le posizioni di amministratore delegato e presidente. Consiglieri invece Elisabetta Maggini, figlia di un costruttore romano e collaboratrice del governatore Zingaretti prima in Provincia poi in Regione, Paola Profeta, docente presso la facoltà di Scienza delle finanze all'università Bocconi, e infine l'avvocato Franco Paparella, fiscalista molisano che ha lavorato alla procedura fallimentare di Alitalia. .  

D'AUSILIO - Nessuna fumata bianca però dall'incontro con la maggioranza che ha criticato la selezione effettuata dal primo cittadino. Il capogruppo Pd in Campidoglio Francesco d'Ausilio boccia la selezione bollandola come una “scelta al di sotto delle aspettative, con un cda privo di sufficienti competenze ed esperienze manageriali e industriali” scrive in una nota. “Ci auguriamo con questo che tali scelte non siano il frutto di logiche spartitorie alimentate da appetiti e bilancini di componenti nazionali dei partiti, alle quali il Pd di Roma non ha partecipato né intende partecipare” conclude.

COSENTINO - Dello stesso parere anche il segretario del Pd di Roma Lionello Cosentino: "Profilo modesto, in verità. La federazione del Pd di Roma non ha avanzato proposte, e non intende suggerire nomi. Si limita ad osservare che nessuno dei cinque nomi ha qualche esperienza manageriale significativa nel campo della produzione e distribuzione dell'energia elettrica” continua Cosentino. “Questa volta il curriculum, evidentemente, non è servito" conclude riferendosi al metodo più volte sostenuto dal sindaco Marino di effettuare nomine solo dopo aver valutato l'esperienza.

PECIOLA - Il capogruppo capitolino di Sel Gianluca Peciola affida a Twitter la sua critica: “Cda Acea, bene comune diviso tra poteri forti ed equilibri nazionali di un partito trasversale. Il merito dov'è?".

OPPOSIZIONE - Attacca anche l'opposizione in Aula Giulio Cesare. Dichiara Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio di Fratelli d''Italia-Alleanza nazionale: "Alla richiesta da parte di Marino di ridurre i membri del Cda e di modificare le norme statutarie di Acea ho sollecitato già da tempo il parere all'avvocatura comunale, essendo l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo di Roma Capitale” scrive in una nota. “Mentre il sindaco nomina un cda calato dall'alto i romani, oltre a sborsare una briscola di tasse grazie al bilancio votato dalla giunta di centrosinistra, dovranno anche pagare milioni di euro per saldare i membri del cda cacciati dal sindaco". Critico anche il consigliere di Roma Capitale Roberto Cantiani per il quale la proposta dei nomi per il nuovo cda sarebbero dei “soliti amici degli amici di potentati della sinistra". Continua la nota: "Finita la fesseria della lettura dei curricula Marino getta la maschera: che fine hanno fatto i tanto perorati bandi meritocratici per questi ruoli? È una vera indecenza”.

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