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A Monteverde i 5 Stelle contro Raggi e il 5G: "No alle nuove antenne nel nostro municipio"

La mozione votata a maggioranza in municipio XII contro la nuova rete da sperimentare anche nella Capitale

No alla rete 5G, e all'esercito di mini antenne a microonde che consentiranno nuove ed elevatissime prestazioni ai nostri dispositivi di comunicazione, telefonini in primis. I grillini del municipio XII non vogliono niente del genere. E pazienza se la sindaca Virginia Raggi ha lanciato una sperimentazione per Roma proprio sul 5G un anno e mezzo fa, a fianco dei colossi Fastweb ed Ericsson, da realizzare in alcune zone del territorio comunale entro il 2020. "L'amministrazione è in prima linea sul fronte dello sviluppo delle nuove infrastrutture tecnologiche per cogliere le opportunità che la rete di quinta generazione offre". Parole della prima cittadina. Perfettamente in linea con quelle del leader del Movimento, vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio: "Insieme alla banda ultra larga, il 5g sarà il volano di un nuovo miracolo economico"

Già, ma non in municipio XII, non a Monteverde e dintorni. Qui i grillini fanno muro. Certo sarà difficile evitare davvero l'arrivo della nuova rete, ma intanto in Consiglio municipale i riottosi hanno aperto il fronte del no, presentando e votando, a maggioranza, un'apposita mozione. Tre pagine di buone ragioni (a loro dire) per contrastare il progresso tecnologico pronto a sbarcare nella Capitale. 

Si citano ricerche dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro in merito a correlazioni tra le radiofrequenze e lo sviluppo di patologie tumorali al cervello e malattie cardiache. E poi, si legge nel testo passato in Aula, "decine di migliaia di cittadini nel nostro paese sono affetti da elettrosensibilità multipla", una forma di "intolleranza alle onde elettromagnetiche con importanti conseguenze organiche". Allora il Consiglio municipale di Monteverde "impegna la presidente e la giunta a non far installare centraline 5G nel territorio del municipio, in applicazione al principio di precauzione sancito dall'Unione europea, di promuovere misure di cautela, prevenzione e protezione per la salute dei cittadini". 

Tra i firmatari anche il consigliere Massimiliano Quaresima, accanito sostenitore di quello che è nato e si sta cristallizzando come un piccolo movimento d'opinione in seno ai grillini, un po' sulla scia dei no Vax. E' lo Stop 5G, oggetto di un meeting nazionale lo scorso 2 marzo, a Vicovaro, in provincia di Roma, al quale ha partecipato anche Quaresima.  

E pazienza se Raggi e i vertici del Movimento sono di tutt'altro avviso. E se la sindaca ha detto più volte di voler "consolidare il ruolo di Roma come laboratorio di innovazione in cui sperimentare soluzioni innovative in grado di migliorare i servizi al cittadino e attrarre investimenti sul territorio". L'era dei no, per il Movimento di governo, è finito da tempo. Resta però uno zoccolo duro di ortodossi. Monteverde in testa. 

"Riteniamo davvero grave che la maggioranza del 5 Stelle presenti e approvi una mozione pericolosa piena di pregiudizi e contro il Progresso" commentano i consiglieri del Pd Cristina Maltese, ex presidente del municipio, e Lorenzo Marinone. "Dopo il movimento dei No-Vax, di cui il Consigliere Quaresima è uno degli esponenti più rappresentativi, apprendiamo la nascita di un ennesimo movimento di decrescita infelice al quale ormai il m5s ci ha abituato da tempo anche nelle scelte di governo".

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