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Atac: "Ci servono 250 controllori: dagli uffici chi vuole salire sul bus?"

L'azienda ha lanciato una chiamata su base volontaria. L'assessora Meleo: "Il nostro obiettivo è di attuare un piano straordinario di lotta all'evasione"

"Volete lasciare la vostra scrivania per andare a fare multe sui bus?" Suona più o meno così la call interna ad Atac per reperire 250 controllori per portare avanti un piano anti evasione sui mezzi pubblici. Ieri l'azienda del trasporto ha approvato il piano gestionale "finalizzato all'incremento del personale operativo, e precisamente degli agenti di stazione e del personale di verifica biglietti"

Rispetto al passato, quando la giunta Marino aveva prospettato esuberi nel personale in ufficio, offrendo come unica alternativa quella di salire su bus come controllori, questa volta Atac spiega chiaramente che la procedura "verrà attivata solo su base volontaria ed è indirizzata a tutto il personale non di front line, ed è finalizzata a reperire 250 risorse da dedicare alle attività per cui è previsto il rinforzo operativo". In sostanza ci si affida al buon cuore di chi lavora negli uffici di via Prenestina. Per gli interessati sarà sufficiente fare domanda entro trenta giorni. 

Grande la soddisfazione espressa dall'assessora ai trasporti Linda Meleo: "I cittadini ci chiedono più controlli su metro e bus. La lotta all’evasione sul trasporto pubblico è per quest’amministrazione una priorità. Vogliamo più personale sugli autobus, ai capolinea e nelle metropolitane". L'assessora spiega che "l'obiettivo è di attuare un piano straordinario di lotta all’evasione che possa portare non solo ad un incremento massiccio dei controllori ma soprattutto al recupero di milioni e milioni di euro. Risorse che potranno poi essere reinvestite per rilanciare la stessa Atac e migliorare così la mobilità della Capitale".

La responsabile della mobilità capitolina, evidentemente certa dell'adesione massiccia a questa chiamata alle armi su base volontaria, va già oltre: "E' di fondamentale importanza il messaggio culturale che vogliamo lanciare: il servizio di trasporto pubblico appartiene ai cittadini e chi non paga il biglietto magari risparmia 1,50 euro ma fa un grande dispetto alla comunità. A tutti noi".

L'idea di spostare personale dagli uffici di via Prenestina sui mezzi per svolgere il lavoro da controllore è vecchia. Il più vicino a portare a termine l'operazione fu Ignazio Marino che, con la sua giunta, prospettò ai sindacati una serie di esuberi ponendo come unica alternativa quella di scendere in strada come controllori. Il piano andò avanti fino al punto che parte del personale svolse un corso in Regione Lazio, pagato da Atac, per la formazione di personale di polizia amministrativa. La procedura però si fermò e ancora oggi in azienda c'è del personale già formato e qualificato  per multare sui bus. Saranno i primi ad aderire alla chiamata alle armi di Atac e del M5s? 

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