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25 aprile a Roma: la Liberazione tra orgoglio partigiano e polemiche

Dal Colosseo a Porta San Paolo sfilano i partigiani dell'Anpi. Defezione della Polverini, assente perché "il corteo rischiava diventare violento". Cori e striscioni contro lei e Alemanno

Da Colosseo a Porta San Paolo, passando per viale Aventino. Sono queste le strade di Roma percorse quest'oggi, 25 aprile anniversario della Liberazione d'Italia dal Nazifascimo, dal corteo organizzato dall'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) di Roma.

Centinaia di manifestanti, numerose le bandiere tricolore, guidate da uno striscione con su scritto 'I partigiani'. In testa al corteo il gonfalone del comitato regionale dell'Anpi. Presenti, oltre a striscioni del PD Roma, anche bandiere con falce e martello, vessilli dello Stato ebraico con la stella di David e l'arcobaleno simbolo della pace.

POLVERINI - Prima della partenza c'é stata qualche polemica sull'annunciata partecipazione della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Ad annunciare la defezione il presidente dell'Anpi Roma, Vito Francesco Polcaro: "Ci hanno appena comunicato che la presidente Polverini non parteciperà alla manifestazione per motivi istituzionali". Più tardi si svela l'arcano. E' la stessa Polverini a parlare: "Ringrazio l'Anpi per l'invito e per avermi in qualche modo fatto capire che forse non era opportuna una mia presenza perché il corteo rischiava di diventare violento". Parlando al termine della visita con il premier alle Fosse Ardeatine Polverini ha detto di prendere "atto che ci sono sempre violenti che impediscono a chi ha voglia di lanciare un messaggio di unità di farlo".

"Purtroppo - ha aggiunto Polverini - malgrado gli appelli all'unità del presidente della Repubblica mi pare che continui ad essere un sogno, almeno per quest'anno, ancora irrealizzabile nel nostro Paese: dopo aver ricevuto l'invito dell'Anpi a partecipare al corteo, al tempo stesso mi hanno detto che si sono infiltrati gruppi di facinorosi che hanno minacciato di arrivare alla testa del corteo qualora io fossi andata a salutare i partigiani". A questo punto, ha aggiunto la governatrice, "non ho voluto rovinare quella che considero una festa di tutti gli italiani". Ci sono gruppi che "non riconoscono il ruolo delle istituzioni" e "dico a quei signori che un'offesa al presidente della Regione è un'offesa ai cittadini". Polverini si augura che "il prossimo anno questa festa possa essere una festa di tutti. Dispiace - ha concluso - che pochi compromettano la bella immagine che il nostro Paese su questi temi ancora non riesce a dare".

CONTESTAZIONI - Tra i cartelli esposti, nella parte centrale del corteo organizzato dall'Anpi, dove hanno sfilano i centri sociali, anche cartelli con su scritto "senza Gianni e Renata è più bella la giornata", riferendosi alla loro opposizione a far partecipare il sindaco di Roma e la presidente della Regione Lazio alla manifestazione di oggi, in ricordo del 25 aprile. Da questo spezzone del corteo sono partiti anche slogan-insulto come "Alemanno e Polverini pezzi di m...".  Tra i cori, la 'classica' "Bella ciao" e alcuni di contestazione ai fascisti come "Camerata al cimitero".

IN MATTINATA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha deposto una corona d'alloro davanti alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano in occasione del 25 aprile. Il capo dello Stato è accompagnato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, e dai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini. Tra le altre autorità presenti alla cerimonia per l'anniversario della liberazione ci sono anche il vicepresidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. All'arrivo Napolitano è stato salutato dai picchetti d'onore dei Carabinieri, della Marina, dell'Esercito, dell'Aeronautica e della Guardia di Finanza. Schierati ai lati della scalinata del Vittoriano in alta uniforme i corazzieri. Prima di deporre la corona d'alloro il presidente della Repubblica ha reso omaggio ai reparti militari schierati sul piazzale antistante l'Altare della Patria.


 

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