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Politica

120 giorni di ricatto: cosa ha fatto il Presidente Marrazzo?

Il presunto ricatto ai danni di Piero Marrazzo è stato solo per le note vicende private o ci sono state anche pressioni politiche? Roma Today ha cercato di illustrare cosa è stato approvato dalla Regione Lazio nei 120 giorni del ricatto fino alle dimissioni del Presidente

Dagli inizi del mese di luglio fino alla fine di ottobre trascorrono più o meno 120 giorni dall'inizio dell'odissea di presunti ricatti personali che hanno coinvolto l'ormai ex Presidente della Giunta regionale del Lazio Piero Marrazzo fino al giorno delle sue dimissioni lo scorso 27 ottobre.

Il ricatto a cui pare sia stato sottoposto il Presidente, nonostante le sue smentite, in questi ultimi quattro mesi della sua legislatura ha avuto un profilo meramente personale o anche politico? E' una domanda che diversi cronisti ed addetti ai lavori si sono posti in questi giorni in una  vicenda in cui tanti aspetti sono oscuri e rimangono ancora da chiarire.

Quali provvedimenti, leggi delibere, sono state approvate in Regione sotto l'egida di Piero Marrazzo nei 120 giorni che seguono l'irruzione in via Gradoli che ha portato poi allo scioglimento anticipato della legislatura regionale? Roma Today ha cercato di fare un bilancio dell'attività di questi ultimi quattro mesi della presidenza Marrazzo,

LEGGI

Da luglio ad ottobre la Regione Lazio ha varato cinque provvedimenti normativi che spaziano dal settore edilizio a quello finanziario e di bilancio. Passando per l'uso pubblico del patrimonio artistico ed archivistico non statale, all'altra economia e lo sviluppo integrato delle zone rurali si arriva ai due provvedimenti principali dei mesi estivi. La legge sull'edilizia residenziale sociale che ha varato un nuovo piano casa prevedendo più fondi per l'housing sociale finanziato dal 5% del bollo auto, facilitando ampliamenti e demolizioni. In ultimo la legge di assestamento del bilancio annuale e pluriennale che contiene numerosi disposizioni che vanno dal finanziamento dei piani di sviluppo locali, di tutela ambientale, al rifinanziamento del reddito minimo garantito, al diritto allo studio per cui sono stati stanziati quasi 24 milioni di euro oltre ad 8 milioni per finanziare scuolabus, insegnamento delle lingue e docenti di sostegno nelle scuole primarie e secondarie.

DELIBERE

130 delibere
approvate dalla giunta regionale fino agli inizi di ottobre come è possibile  visionare dal borsino di governo che monitora le attività regionali mensilmente. Le delibere  in oggetto spaziano dalle approvazioni di varianti ai piani regolatori di svariati comuni, come di routine in numerose occasioni, nelle riconferme e rinnovi dei contratti ai dirigenti per poi toccare diversi temi e settori di attività: promozione culturale, fondi per le calamità naturali, risorse per il bonus bebè, borse di studio, attuazione del secondo patto per Roma sicura, provvedimenti contro la tratta delle persone, lo sviluppo rurale, alcuni aspetti dei servizi sociali con il potenziamento dei consultori familiari e l'assistenza ai tossicodipendenti.

SANITA' E RIFIUTI


I mesi estivi e l'inizio dell'autunno sono stati interessati da due temi centrali della politica regionale: la sanità e lo smaltimento dei rifiuti. Per quanto riguarda il primo argomento Piero Marrazzo, da commissario ala sanità, ha dovuto affrontare il rientro del deficit ed il piano di assetto della sanità laziale proposto dal Governo Berlusconi, ma rifiutato da numerosi comuni e territori tanto da indurre Marrazzo ad elaborare un nuovo piano di assetto presentato in Consiglio Regionale proprio alcuni giorni prima dello scandalo. Il tema dei rifiuti è stato focalizzato sul quarto impianto di termovalorizzazione  del Lazio con la costruzione dell'inceneritore di Albano, la cui autorizzazione integrata ambientale è stata concessa il 13 agosto quando di solito la politica “va in vacanza” causando un'ondata di proteste e manifestazioni da parte dei cittadini.

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