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Centri estivi: "Non abbiamo i soldi, per suo figlio autistico non c'è posto"

La denuncia è dell'associazione Autismo e Futuro. Un centro estivo, organizzato dal Municipio V, avrebbe negato la possibilità di partecipare a un bimbo disabile di otto anni per via di una 'mancanza di fondi'

"Quest’anno il Municipio non ha i fondi necessari per coprire i costi dell’operatore di cui ha bisogno suo figlio”. Queste sono le parole usate, da una dirigente di un centro estivo nel territorio del V Municipio, per comunicare a Marco Bonanni che suo figlio, di 8 anni, non potrà partecipare, insieme agli altri bambini, alle attività estive organizzate presso le strutture comunali "Fulvio Bernardini". La denuncia è dell'associazione Autismo e Futuro.

Lo sfortunato protagonista è un bambino di 8 anni, affetto da sindrome autistica e riconosciuto invalido al 100%, a cui ormai da qualche anno, è necessario un operatore di sostegno per prendere parte alle attività organizzate dal Centro Estivo. La vicenda assume caratteri ancora più indigesti quando lo stesso bambino è stato ritenuto, sempre dal Centro Estivo del V Municipio, ‘non integrabile con gli altri che frequentano il centro’. Non integrabile perché il bimbo, affetto da sindrome autistica, ha bisogno di più attenzioni e di sostegno? Eppure, dal punto di vista medico, è noto che l’integrazione sociale e la partecipazione ad attività ricreative siano alcuni tra gli elementi essenziali per il miglioramento di persone con disturbi dello spettro autistico.
 
"Siamo di fronte quindi", spiegano da Autismo e Futuro, "alla negazione di un diritto, un diritto per di più sancito dall’Art. 3 della Costituzione, che enuncia espressamente il dovere dello Stato nel rimuovere ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano l’eguaglianza dei cittadini, e che impediscono il pieno sviluppo della personalità umana".
 
Anche per questo, il padre del bambino Marco Bonanni, ha deciso di rivolgersi al suo legale, l’Avvocato Angela Ferrari, per tutelare i diritti di suo figlio. Una diffida è infatti già partita nei confronti del V municipio.
 
“Tutti noi cittadini siamo chiamati a pagare le tasse, che servono anche all’assistenza di chi è in situazioni di fragilità. Spesso giornali, internet e televisioni riferiscono situazioni di estremo disagio in cui si vengono a trovare persone con disabilità – denuncia in una nota l’Associazione Autismo e Futuro Onlus, intervenuta a sostegno di questa ed altre situazioni -  a volte con esiti perfino drammatici. In questi casi le Istituzioni, quelle stesse che negano assistenza e sostegno alle famiglie che ne hanno bisogno, sono le prime a stigmatizzare e ad esprimere profondo rammarico. Ma riteniamo più utile che le Istituzioni abbiano, in primo luogo, la piena consapevolezza del proprio ruolo e quindi dei servizi che sono chiamati a gestire e realizzare, e – conclude la nota - pertanto sappiano che, venendo meno questi impegni, ai cittadini non rimane che ricorrere, come ultima istanza, alle vie legali”.
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