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Mercato Gianicolense, ancora in attesa dei lavori

Il sindaco ha tracciato la road map per il mercato di piazza San Giovanni di Dio ma la questione è ancora ferma. Gli operatori attendono mentre l'area ha bisogno di interventi strutturali

A vent'anni dai primi progetti per la sua riqualificazione, il mercato Gianicolense di piazza San Giovanni di Dio è ancora un ammasso di baracche e i venditori sembrano aver perso le speranze. Un mercato storico della Capitale, ancora molto frequentato dalla comunità, con 126 banchi nei quali lavorano nuove e vecchie generazioni di operatori. Sopra al box de “L'orto di Laura” ci sono le foto che ritraggono la storia della famiglia e di questo mercato: dai primi banchi lungo la circonvallazione Gianicolense nel 1947 fino ad oggi: tre generazioni. Di promesse per il nuovo mercato ne hanno viste tante e ormai non ci credono quasi più. “Al vostro buon cuore, fate voi”, ironizzano. Ma è un'ironia che si mischia con l'amarezza e la disillusione. “Tutte promesse di Pulcinella, tutta roba per vincere le elezioni - dice uno dei fornai - Ogni tanto viene qualcuno a promettere qualcosa ma tanto non si farà niente perché il Comune non ha soldi e c'è frizione fra l'amministrazione capitolina e il XVI”.

IL CANTIERE DOVREBBE APRIRE NEL 2012 - Più volte i lavori sono stati sul punto di partire e nell'attesa le risorse per sistemare il mercato sono state centellinate, sempre in vista della nuova sistemazione. “Il mercato è in condizioni di degrado estremo”, ammette Fabio Bellini, presidente del XVI Municipio, “e questa attesa pesa sulla vita del mercato. Ma se mancano i soldi e non ci sono allarmi specifici, non si possono fare grandi investimenti. Nel frattempo però abbiamo rifatto il tratto di marciapiedi su via Ozanam per rimetterlo in sicurezza e dovrà essere rifatto anche quello su via Ghislieri, dal lato dei pescivendoli”. Il sindaco Alemanno è venuto a giugno 2011 per fare un sopralluogo del mercato e ha annunciato l'inizio dei lavori per l'anno successivo, promettendo che termineranno nel 2015. “Gli impegni presi verranno rispettati e vigileremo affinché questo accada”, dice Marco Giudici, consigliere del Municipio Roma XVI del Popolo della Libertà. Ma al momento la questione è ferma. Sul tavolo del Segretariato Generale, ricorda Bellini, c'è una delibera comunale sull'allungamento dei costi di concessione richiesti dall'impresa che ha vinto il bando per il mercato. Un allungamento che porterebbe così da 60 a 90 anni la concessione. Ma questa idea non va giù agli operatori del mercato.

I DUBBI DELLA COOPERATIVA -  “Siamo preoccupati. Concedere il diritto di superficie a un  privato per 90 anni è come metterci un cappio al collo. Da gestori diventeremmo garzoni – dice Fabio, componente del consiglio di amministrazione della cooperativa che raccoglie gli operatori del mercato e che presentò il primo progetto nel 1989 – Il pubblico ci dà più garanzie e ci batteremmo perché la superficie mercatale rimanga scorporata da quello che è il diritto di superficie e resti sotto il controllo dell'amministrazione comunale”. Nel frattempo la cooperativa si è data da fare per migliorare le condizioni del mercato. È stata risolta la questione dei compattatori. Quello di piazza San Giovanni di Dio è stato sempre un mercato all'avanguardia per quello che riguarda la raccolta differenziata ma negli anni la situazione era andata peggiorando. I vecchi compattatori scaricavano il percolato a terra, che andava in circolo sulla piazza, e soprattutto l'estate l'odore dei rifiuti era insopportabile. Ad agosto 2011 l'Ama ha messo in sicurezza i compattatori e ha realizzato la fognatura per lo scolo del percolato e si farà una perizia tecnica per vedere quali macchinari possono passare tra i banchi del mercato per effettuare le pulizie, che al momento sono fatte dagli stessi operatori.

Mercato piazza San Giovanni di Dio: baracche e parcheggio selvaggio - foto Cecchini/RomaToday

Rimangono però problemi come quello del parcheggio. Una parte di piazza San Giovanni di Dio, tra i binari del tram 8 e il lampione che si trova al centro della piazza, è destinata al parcheggio per il mercato ma la mancanza di segnaletica e controlli ne ha fatto negli anni un parcheggio “lunga sosta” per i residenti, rendendo quindi di fatto impossibile la sosta breve per chi viene a fare la spesa, in una zona dove il parcheggio è sempre stato un problema. Il mercato ha sede impropria, ricorda Fabio, e quindi per interventi di questo tipo bisogna aspettare il Comune. “Se vogliamo fare qualcosa da soli, ad esempio rattoppare una buca o mettere delle strisce nel parcheggio, abbiamo le mani legate”. Il progetto del nuovo mercato Gianicolense, finanziato da privati, prevede la costruzione di una struttura coperta e parcheggi interrati (box in vendita a privati e parcheggio di standard il mercato), con la pedonalizzazione di un lato della circonvallazione e la realizzazione di un sottopasso che porterebbe direttamente al parcheggio per il mercato (l'unica opera pubblica del progetto).

IL PUNTO DI VISTA DI FABIO BELLINI - “Il progetto negli anni è cresciuto, ha subito modificazioni importanti e ha un impatto notevole”, ricorda Bellini. Nell'aprile 2008 la Conferenza dei servizi era chiusa e si era definitivo che cosa occorreva fare: la struttura coperta, il piano interrato per attività commerciali, quello per il parcheggio di standard e quello per i box da vendere ai privati. “Erano stati fatti anche i carotaggi”, dice il minisindaco. Poi il cambio di amministrazione. La discussione si concentra su dove e come spostare il mercato durante i lavori, come regolare la circolazione sulla Gianicolense. I mercati coperti di viale Andrea Doria e Ponte Milvio non vanno bene e gli operatori si preoccupano che il loro mercato possa essere snaturato e trasformato in un “centro commerciale mascherato da mercato” e ci sono frizioni all'interno della cooperativa e  fra i venditori.

“La giunta Alemanno non ha un'idea chiara ed è caratterizzata dalla volontà di pensare che con loro inizia l'epoca zero. Non è così, le cose hanno sempre una storia e vanno seguite – dice Bellini – Ora bisogna aspettare questa delibera e sperare che non vengano sollevati problemi particolari al Segretario perché altrimenti bisognerà rimetterci mano e poi forse inizieranno i lavori. Anni per far iniziare i lavori su un atto su cui si era chiusa già la Conferenza dei servizi”. Nel 2013 si vota e ci sarà la campagna elettorale con il cantiere del mercato in pieno corso. “E non sarà una cosa facile”, chiosa Bellini.

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