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Magliana Muratella

Incendio campo rom via Morselli: accidentali le cause dell'incendio

Gli investigatori hanno infatti escluso le cause dolose. Tra le ipotesi più probabili è che il rogo sia stato appiccato da una candela lasciata accesa o da una sigaretta spenta male

Sono per ora escluse le origini dolose per l'incendio divampato nel campo rom di via Morselli e che ha provocato la morte di un bambino rom di tre anni. Ad escludere il dolo sono stati gli investigatori.

Bisognerà però aspettare la conclusione dei rilievi da parte dei carabinieri della stazione Torrino nord e del Nucleo Investigativo di via In Selci e del Nucleo Investigativo Antincendio dei vigili del fuoco.

Tra le ipotesi più probabili è che il rogo sia stato appiccato da una candela lasciata accesa o da una sigaretta spenta male; viene invece esclusa quella di un pentolino lasciato su un fornelletto.

Il cadavere del bimbo di tre anni, Mario, è stato trovato carbonizzato nel suo lettino. Ciò che rimane delle quattro baracche è un mucchio di cenere dove si distinguono soltanto le reti dei materassi, un passeggino bruciacchiato e qualche straccio.

I genitori di Mario, di 23 e 21 anni
, si erano trasferiti nell'insediamento romano da circa un mese e venivano da Brescia. Gli abitanti del campo hanno riferito che il padre dei due bambini si guadagna da vivere raccattando e vendendo ferro.

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