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Il Vaticano costruisce sulla tomba di San Paolo: il municipio XI chiede il sequestro

Dopo l'esposto del 1 ottobre, il presidente Catarci ha deciso di presentare una querela in procura. L'avvocato Perticaro: "Ci sono ben tre violazioni nella procedura che ha portato all'apertura del cantiere"

Continua l’impegno dell’XI Municipio per cercare di fare chiarezza sul cantiere del Vaticano, a due passi della Basilica San Paolo, avvolto dal mistero. In un servizio dello scorso 29 settembre de le Iene che ha dato risalto alla notizia, viene mostrato come il cantiere sia privo del cartello informativo obbligatorio e delle concessioni edilizie necessarie per costruire. Il Municipio ha fatto le dovute ricerche ed è giunto alla conclusione che le procedure seguite dallo Stato del Vaticano non sono lecite: in poche parole il cantiere sarebbe dunque totalmente abusivo.

Per questo dopo l’esposto presentato lo scorso 1 ottobre “al fine di accertare i fatti e le eventuali responsabilità”, oggi il Municipio presenterà un atto di denuncia querela che chiede alla Procura di Roma il sequestro del cantiere fantasma al fine di non danneggiare ulteriormente lo stato dei luoghi.

Sotto l’area in cui si stanno realizzando i lavori, infatti, ci sarebbero resti archeologici di grandissimo valore. In particolare si parla della tomba di San Paolo e di una villa di epoca romana. “La richiesta dell’amministrazione municipale – spiega l’avvocato Vincenzo Perticaro -  è lecita poiché ci sarebbero ben tre probabili violazioni nella procedura che ha portato all’apertura del cantiere”.

Nel dettaglio lo Stato Città del vaticano avrebbe violato i Patti Lateranensi del 1929 che prevedono la facoltà dello Stato Vaticano di dare ai propri immobili l’assetto ritenuto più opportuno, senza chiedere autorizzazioni allo Stato italiano, ma che non parlano di libertà di costruire nuovi manufatti;  la normativa nazionale sull’edilizia, rimasta del tutto inosservata;  le convenzioni UNESCO del 1972 e del 2003, sottoscritte anche dalla Stato Vaticano, che prevedono la tutela integrali dei siti archeologici ritenuti patrimonio dell’umanità, come i resti della Villa della Roma Imperiale e il cimitero di San Paolo presenti nell’area.

Il presidente dell’XI Municipio, Andrea Catarci fa anche una denuncia politica. Secondo il minisindaco il silenzio del sindaco di Roma Gianni Alemanno, della governatrice Renata Polverini e dei Ministri Frattini e Bondi, sull’intera vicenda è “imbarazzante”.

Perché dopo la diffusione della notizia  e nell’evidenza dell’edificazione imponente il sindaco Alemanno non si occupa della questione e si limita a far fare qualche telefonata informale dal suo staff? si chiede Catarci.

“Perché il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini non risponde neanche alla semplice domanda sulle autorizzazioni sanitarie? Tra l’altro può anche rispondere con tranquillità che non l’hanno ancora fatto, visto che farebbero ancora in tempo dato che la fine dei lavori è prevista per il 2011 (dall’impresa) o per il 2012 (dal progetto)”, continua il presidente del Municipio XI.

“Possibile che non ci sia comunicazione tra le istituzioni?”, conclude Catarci.

Il segretario nazionale dei Radicali italiani, Mario Staderini, aggiunge: “Il 27 marzo 2010 ho segnalato la questione a tutte le istituzioni e l’unica risposta che mi è arrivata è stata quella del presidente Catarci”.

“Non è qualcosa di episodico – continua il segretario dei Radicali - L’anno scorso a pochi metri dal Pantheon è accaduto lo stesso. Anche lì i vigili non poterono entrare nel cantiere perché si fece riferimento all’immunità dello Stato del Vaticano”.

“Roma è stata devastata dai palazzinari che hanno costruito nei terreni del Vaticano. Adesso è il vaticano che fa il palazzinaro?”, conclude Staderini.
 

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