rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Green

"Stappiamo i nasoni": lanciata la petizione per riaprire le fontanelle

La rete idrica è stata riparata ma i nasoni restano chiusi

Sono duemila e ottocento le fontanelle pubbliche distribuite sul territorio capitolino. Ad agosto, in funzione ne erano rimaste  circa settecento. Da allora i prelievi al lago di Bracciano si sono esauriti, ma il problema è rimasto. Molti nasoni continuano ad essere tappati. E dunque le proteste continuano.

I prelievi dal lago di Bracciano

Su piattaforma change.org, è stata lanciata una nuova richiesta. Se ne sono fatti ambasciatori i Verdi ed infatti la raccolta firme prende il nome della campagna "Stappiamo i nasoni" che gli stessi ecologisti avevano lanciato la scorsa estate. La petizione parte all'indomani dell'aggiornamento di Virginia Raggi sullo stato del bacino lacustre di Bracciano. "Da agosto non stiamo piu' effettuando prelievi dal lago" aveva dichiarato venerdì 31 ottobre la Sindaca, aggiungendo che  "la rete idrica e' stata interamente riparata e stiamo usano le fonti di captazione che avevamo in precedenza". Buone notizie che tuttavia mal si coniugano con la persistente chiusura delle fontenalle.

L'1% del consumo idrico della città

"Pensiamo che sia ora di dire basta a questo welfare che viene fatto sulla pelle dei più deboli. I nasoni – ricorda il portavoce romano dei Verdi Guglielmo Calcerano – rappresentano appena l'1% del consumo idrico della città. L'unico flusso che va ridotto è quello degli utili  che finiscono nelle tasche dei soci delle multinazionali dell’acqua". Nella petizione si fa riferimento agli utili che, gli azionisti di Acea Ato2, si sono divisi negli ultimi anni. Il trend è stato di una crescita evidente. "Ssono passati dai 48 milioni di fine 2011 agli 89 del 2016" ricorda Calcerano. "E questo avveniva in concomitanza con il taglio degli stanziamenti destinati alla manutenzione".

Il problema delle perdite idriche

Secondo i dati raccolti da Utilitalia,  la federazione dei gestori dei servizi pubblici italiani,  circa il 40% dell’acqua distribuita a Roma va sistematicamente sprecata a causa di allacci abusivi o perdite nella rete idrica obsoleta, risalente a 30-50 anni fa. Un problema serio che, stando al principale azionista di Acea spa, vale a dire Roma Capitale,  può dirsi superato. "La rete e' stata ripararata da Acea con i soldi accantonati per effettuare investimenti – ha ricordato la Sindaca -  Questo mentre tutti ce l'avevano raccontata in maniera diversa ovvero che  si sarebbe proceduto ad aumenti tariffari".  Tuttavia resta un dubbio. Non è chiaro a questo punto perchè, ad oggi, molte fontanelle continuino ad essere chiuse. Una scelta che finisce col limitare i cittadini romani d' un servizio cui risultano particolarmente legati. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Stappiamo i nasoni": lanciata la petizione per riaprire le fontanelle

RomaToday è in caricamento