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Sabato, 20 Aprile 2024
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Né cani, né lupi: gli ibridi proliferano. Dall'assenza di leggi ai mancati interventi, parola all'esperto

Le richieste d'intervento di Confagricoltura per i danni causati dagli incroci tra cani e lupi, pongono il tema della convivenza con questi animali. Il professor Boitani: "L'ibridazione è un problema, ma gli ibridi non sono più aggressivi dei lupi"

La presenza di lupi in Italia, dagli anni 60 ad oggi, è cresciuta in maniera esponenziale. Il suo territorio, un tempo limitato al parco della Sila ed all'Appennino centrale, si è progressivamente esteso. La popolazione è aumentata ma ha incontrato sulla propria strada l'uomo. La modifica degli habitat e l'abbandono dei cani, ha creato il problema dell'ibridazione antopogenica. Gli ibridi, nati dall'incontro dei cani con i lupi, sono diventati numerosi ed ora c'è chi, come Confagricoltura Roma, chiede d'invervenire.  Il fenomeno è complesso, come ha chiarito uno dei massimi esperti di fauna selvatica e di lupi il professor Luigi Boitani, docente ordinario di Zoologia alla Sapienza.

Professore, Confagricoltura Roma chiede d'intervenire perchè ci sono aziende agricole che subiscono "danni  provocati anche e soprattutto da ibridi e randagi". Ma esiste, al riguardo, un censimento sulla popolazione degli ibridi, magari con particolare riferimento a quella che vive nel Lazio?

No, c'è una stima di lupi nella penisola ma non è precisa, varia tra mille e duemila esemplari. Abbiamo anche delle buone stime di incidenza degli ibridi, ma solo in alcune situazioni particolari. Per esempio in provincia di Grosseto e nel parco dell'Appennino tosco emiliano. Abbiamo stime di quanti ibridi siano presenti lì. Per il resto non si è fatto niente in Italia nè tantomeno nel Lazio che non fa mai nulla per il lupo, salvo proteggerlo a parole.

E' possibile distinguere tra i danni prodotti dai lupi e dai cani selvatici?

No, i danni sono gli stessi. In alcune situazioni si può dire se c'è una maggiore probabilità che ad attaccare sia stato un cane o un lupo. In alcuni casi si è ad esempio proceduto a testare la saliva, per vedere se l'animale era stato attaccato da un cane o da un lupo. Però sono condizioni molto particolari che non si applicano ai grandi numeri.

L'ibridazione antropegenica rappresenta una minaccia per la specie?

Certamente. 

Anche sul piano dei comportamenti?

No, da quel punto di vista non implica granchè. E' una sciocchezza pensare che gli ibridi siano più aggressivi e che facciano più danni dei lupi. Si comportano esattamente nello stesso modo. Solo che non sono lupi, sono diversi geniticamente ed anche visivamente. Se le mostrassi un lupo a chiazze bianche e nere, lei direbbe che è un lupo? La differenza sta esattamente in questo.

Dal momento che l'ibridazione causata dall'uomo è un problema, cosa si sta facendo e cosa si dovrebbe fare per contenerla?

Questa domanda mi tocca sul vivo. Io ho lanciato l'allarme per la prima volta nell'85 ma sono stato preso in giro da tutti.  Oggi però, nella provincia di Grosseto, siamo arrivati ad una percentuale di ibridazione che oscilla tra il 70 ed il 72%. In casi come questi, quando siamo di fronte a tali percentuali, onestamente, purtroppo, non c'è più niente da fare. Mentre invece ci sono situazioni, per esempio sulle Alpi, dove l'ibridazione di fatto è sconosciuta o ridotta a pochissimi casi. In quella circostanze si può procedere a catturare la cucciolata ibrida, per condurla in cattività. E poi si decide cosa farne.

I lupi sono una specie protetta. Gli ibridi invece? La domanda nasce dalla richiesta di chi, come Confagricoltura, pone la questione del "contenimento dell'incontrollata diffusione degli ibridi".

Il problema gigante è che l'ibrido, in quanto tale, non è previsto da nessuna legge. Se uno li considera lupi, scattano delle tutele. Se uno li considera cani allora c'è la legge 381 sul randagismo canino, e sono ancora più protetti. Nessuno però vuole prendere una decisione, ed il termine ibrido non esiste neppure sul piano normativo. Io credo che, al di là dei grandi proclami, il governo farà nulla.

A Roma c'è un branco di lupi che viene monitorato in particolare dalla LIPU. Recentemente è arrivato un maschio ibrido la cui presenza è stata ripetutamente segnalata, così come la richiesta di sterilizzarlo. Però non è stato fatto ed ora probabilmente, da un singolo esemplare, siamo passati ad un intero branco...

Sì lo so. Ma la responsabiltà in quel caso è  molto precisa ed è della Regione Lazio che si è palleggiata tra i vari uffici la responsabilità di intervento. Nel frattempo quei lupi, arrivata la stagione degli amori, si sono riprodotti. E così sono nati altri ibridi.

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