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Raccolta abiti usati, l'Antitrust multa Ama: "Non ha vigilato sui consorzi affidatari"

Centomila gli euro di multa all'azienda dei rifiuti di Roma, altri 110 ai consorzi. Ama: "Messe in atto tutte le azioni volte a sollecitare i fornitori del servizio di raccolta"

Nuova polemica su Ama. Stavolta a scatenarla è una multa comminata dall'Antitrust. L'importo complessivo è di 210.000 mila euro, di cui 100mila solo per l'azienda dei rifiuti, altri 100.000 per il consorzi Sol.co. e 10.000 per il consorzio Bastiani. 

"Il provvedimento", spiega l'Antitruste, "riguarda le informazioni fornite ai consumatori sulla raccolta degli indumenti usati, poste sui cassonetti gialli e pubblicate nel sito internet della stessa Azienda municipale Ambiente". 

"È risultato in particolare che i consorzi Sol.co. e  Bastiani", si legge ancora, "affidatari del servizio, hanno apposto sui cassonetti stradali di loro proprietà diciture ingannevoli quali “i materiali in buono stato saranno recuperati come indumenti”, “grazie per il vostro aiuto”, aiutaci ad aiutare”, idonei ad alterare il comportamento economico del consumatore. In base a queste scritte adesive, si poteva ritenere che la raccolta venisse svolta per fini umanitari o sociali, mentre s’è accertata invece una concreta utilizzazione degli indumenti a fini commerciali".   

E su Ama "la società – secondo l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato - non ha esercitato un’adeguata vigilanza nei confronti dei consorzi affidatari; non ha fornito un modello di adesivo informativo destinato ai cassonetti gialli, come previsto dalle norme in vigore; e infine, non ha  reso disponibile sul suo sito internet un adeguato apparato informativo sulle reali modalità e finalità dalla raccolta. A seguito dell’avvio del procedimento, le parti sono intervenute per rimuovere i claims ingannevoli dai contenitori gialli. Ama, in particolare, ha implementato una sezione del sito in cui vengono evidenziati i dati relativi ai soggetti che effettuano la raccolta di indumenti usati e soprattutto la circostanza che tale attività si svolge per finalità commerciali e non benefiche". 

L'azienda spiega difendendosi: "Ama rende noto di aver già chiarito all’Autorità preposta che sono state messe in atto tutte le azioni volte a sollecitare i fornitori del servizio di raccolta differenziata di indumenti usati a provvedere alla collocazione di adesivi informativi conformi al modello loro fornito dall’azienda prima dell’avvio del servizio stesso. Ciò è avvenuto ben prima dell’avvio del presente procedimento da parte dell’Antitrust. Come riconosciuto dalla stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Ama è inoltre intervenuta per implementare una sezione del sito in cui vengono evidenziati i dati relativi ai soggetti che effettuano la raccolta di indumenti usati, fornendo tutte le informazioni nella massima trasparenza. Gli indumenti usati vengono raccolti in contenitori gialli collocati su tutto il territorio di Roma esclusivamente come frazione per la raccolta differenziata. Vengono poi valorizzati attraverso le apposite filiere di recupero, come avviene per altre tipologie di rifiuto raccolte in contenitori dedicati (vetro, carta, metalli, ecc.). Ama, una volta notificata la sanzione e lette le motivazioni di tale atto, si riserva di avviare ogni futura azione a propria tutela".

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