Fumata bianca: Monte Ciocci diventa una Riserva Naturale
Votata all'unanimità la proposta di annessione del Parco di Monte Ciocci alla Riserva Naturale di Monte Mario. Sarà gestito dall'Ente regionale di RomaNatura. Chiesta anche lo sgombero dagli insediamenti abusivi
Ci sono voluti tanti anni ma il destino dell’area verde di via Lucio Apuleio, si è finalmente concretizzato. Il parco di Monte Ciocci, a cinque anni dalla sua apertura, è infatti entrato a far parte della Riserva Naturale di Monte Mario. Un risultato per il quale hanno lavorato cittadini ed istituzioni.
UN LUNGO PERCORSO - Soddisfazione è stata espressa dall'ex direttrice di Legambiente Lazio Cristina Avenali che parla di “Un segnale positivo per la politica dei Parchi e della tutela del verde urbano”. Sull'inclusione di Monte Ciocci nell'area della Riserva di Monte Mario, i primi passi erano però già stati compiuti. L'odierna votazione in Consiglio regionale rappresenta “una correzione necessaria”. Come la Consigliera ricorda “Per un errore formale di trascrizione - spiega la Consigliera regionale - la cartografia del Parco urbano aveva escluso l’area di Monte Ciocci. Oggi finalmente il lungo percorso portato avanti assieme a comitati ed associazioni ha raggiunto il suo obiettivo”.
LA SICUREZZA NEL PARCO - La votazione dell'annessione è stata oggetto di un altro pronunciamento del Consiglio regionale. A farsene promotore è stato il gruppo di Fratelli d'Italia. “Non potevamo accettare che Monte Ciocci potesse diventare un'area naturale protetta ma che allo stesso tempo fosse un luogo abbandonato, teatro di numerosi furti, aggressioni e rovistaggi, in balia dei nomadi accampati abusivamente nei cespugli e mimetizzati dal fogliame - scrivono Giancarlo Righini e Fabrizio Santori - Per tali motivi, pur esprimendo soddisfazione per l’inclusione dell'area di monte Ciocci all'interno della Riserva di Monte Mario, abbiamo preteso che venisse approvato un ordine del giorno". La Giunta Zingaretti dovrà di conseguenza " verificare che gli obblighi di legge siano attuati dall'Ente gestore in merito a situazioni di illegalità, di insicurezza e tutela della salute pubblica". In altre parole si chiede di procedere " alla richiestadelle attivita' propedeutiche allo sgombero immediato di tutti gli insediamenti abusivi presenti nella costituenda area protetta”.
