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Erosione spiagge, il dossier di Legambiente: "Basta 'pennelli' sul litorale"

Il dossier 'Spiagge indifese' parla di 117 chilometri di spiagge erose. Gli interventi regionali, pari a 75 milioni di euro l'anno, per l'associazione finora sono stati inefficaci. Legambiente: "La Regione investa in progetti di salvaguardia"

Legambiente dice no al progetto dei 'pennelli' di Ostia, e al cemento sul litorale. E' iniziata la campagna 'Spiagge e fondali puliti', dei volontari del cigno verde, volta a ripristinare la bellezza e il decoro delle coste romane a ridosso dell'inizio della stagione balneare. Per l'occasione, a Ostia è stato presentato il dossier 'Spiagge indifese', sull'erosione delle coste.

Il verdetto del dossier è chiaro: il Lazio presenta 117 chilometri di costa in erosione, pari al 54,2% del totale. Lo studio racconta il progetto che ha posto, nel tentativo di arginare il fenomeno, 8 pennelli, strutture rigide a forma di T installate sulla spiaggia fin dentro al mare per limitarne l'erosione, per un tratto di costa di 4 chilometri: trattamento che si è dimostrato del tutto inefficace, visto che i pennelli costruiti fino ad ora hanno spostato solo più a sud l'area più erosa.

Dalla foce del Tevere verso sud, le barriere e i pennelli si susseguono per circa 6,5 chilometri, e vengono risistemati ogni 2 o 3 anni, garantendo la balneazione. Per questi interventi, dal 1997 al 2013, la Regione ha speso oltre 32 milioni di euro: nonostante questo, sono stati portati ad Ostia 2,7 milioni di metri cubi di sabbia. Sul piano complessivo delle opere anti-erosione in tutto il Lazio viene stimata una spesa di circa 75 milioni di euro all'anno per continuare a mantenere la spiaggia.
 
Quest'anno, l'erosione colpisce in particolar modo il tratto tra il canale dei Pescatori e la Via Cristoforo Colombo. L'Ardis (Agenzia Regionale Difesa del Suolo) prevede, come nuovo progetto di difesa, la realizzazione di altri 8 pennelli, per un costo di 5 milioni di euro. Intervento che non è ancora stato sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale. Intanto la linea di costa a sud della Via Cristoforo Colombo è addirittura avanzata rispetto a quella del 1944. 

"I dati che emergono dallo studio dimostrano che è giunto il momento di dire basta a progetti anti-erosione che sono tutt'altro che risolutivi e che oltretutto aggravano il problema di interi tratti di costa. Diciamo no ai pennelli e non vogliamo mai più che sia messo un solo metro cubo di cemento sul litorale - ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. "Dopo la levata di scudi contro il progetto dei pennelli ad Ostia da parte sia di associazioni e cittadini, sia degli stessi balneari, chiediamo alla Regione di chiudere con la strutturazione di opere di tale impatto".

Il presidente ha poi individuato le cause dell'erosione nelle opere portuali sulla costa e nella distruzione delle dune, vere e proprie fabbriche di sabbia. "La Regione dovrebbe fermare il progetto dei pennelli di Ostia e investire su un piano di difesa del litorale" ha concluso. "Va nella giusta direzione, in questo senso, il processo di istituzione del Parco del Tevere, che chiediamo sia portato a termine quanto prima. Intanto vengano difese le dune e la spiaggia di Capocotta, vero esempio di sana gestione nel rispetto dell'ambiente circostante. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale per la Biodiversità, c'è da prendere un impegno comune tra tutti gli operatori, le associazioni e i cittadini che amano il mare, perché il litorale di Roma torni di nuovo ad essere una culla di bellezza e custode della straordinaria biodiversità marina".

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