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Green Cassia / Via Italo Panattoni

Emergenza cinghiali, niente proiettili né macellazioni: sulla Cassia si sparano solo sonniferi

Gli uomini della Polizia Provinciale sono passati in azione, tra le proteste degli animalisti. Gubbiotti(RomaNatura): “Stanno ricorrendo alla telenarcosi. La soluzione preferibile restano però le gabbie”

Non è una battuta di caccia e non sono previsti inutili spargimenti di sangue. Gli uomini in divisa che, dal 15 aprile, si sono presentati a ridosso della Riserva dell’Insugherata, hanno un obiettivo preciso. Devono catturare i cinghiali che, troppo spesso, si spingono nel contesto urbano. 

La denuncia degli animalisti

La loro presenza, in via Italo Panattoni, è figlia dell’accordo che nel 2019 è stato sottoscritto tra Regione, Comune e Città Metropolitana. Gli effetti di quel protocollo si sono iniziati a vedere. “Dalle  17 del 15 aprile – ha segnalato l’associazione Earh – si è interrotta la circolazione circostante la riserva dell' Insugherata per far posto alle doppiette”. Un’iniziativa che, secondo la realtà ambientalista, è avvenuta  “approfittando del fatto che – a causa del nuovo Coronavirus  – non è nemmeno possibile andare sul posto per manifestare il proprio dissenso”.  C'è un'altra cosa che Earth ha tenuto a puntualizzare. Secondo la sigla ambientalista questi animali“devono morire per essere regalati a 2 macellerie che ne guadagneranno.  Ma come sono state scelte, se nessun bando di gara è stato espletato?” ha obiettato l'associazione.

L'appello ai veterinari

Non c'è solo Earth ad aver stigmatizzato quanto sta accadendo sulla Cassia. Anche l'Organizzazione internazionale di difesa degli animali (OIPA)  è scesa in campo, suggerendo ai propri sostenitori d’inondare di proteste le caselle postali del Campidoglio e della Regione . “Non è tardi per ripensarci, per bloccare questa inutile crudeltà, facciamo un appello alla civiltà, a fare scelte rispettose dell’ambiente, del rispetto della vita” scrivono i curatori della pagina Oipa.org che si appellano anche “ai veterinari della ASL a fare obiezione di coscienza” rifiutandosi quindi di sopprimere gli ungulati catturati.

Nè doppiette nè macellazioni

Ma come stanno le cose? “Intanto premettiamo che non ci sono doppiette e non è prevista la macellazione. I cinghiali vengono addormentati attraverso il riscorso alla telenarcosi. Il farmaco iniettato non permette di destinare le sue carni alla macellazione. Per farlo sarebbe necessario metterli, non si capisce dove, in quarantena. Di conseguenza verranno addormentati e poi abbattuti” ha precisato Maurizio Gubbiotti, presidente dell'ente regionale RomaNatura.

Meglio le gabbie

Ma le catture che si stanno effettuando sulla Cassia, sono cosa ben diversa da quelle fortemente richieste da realtà come Legambiente, Coldiretti, Federparchi e RomaNatura. “Nelle nostre riserve si sta procedendo da oltre un anno a catturare i cinghiali con apposite gabbie. Gli esemplari a quel punto vengono destinati a scopi venatori oppure all’industria alimentare. Per noi è quella la strada che va seguita – ha spiegato Gubbiotti – ed è quella che si segue, appunto, in supporto ai piani di contenimento che ciascun parco dovrebbe elaborare”. Cosa diversa è quanto si sta facendo a Roma Nord. “Il ricorso alla telenarcosi, comunque problematica perché servirebbero tiratori specializzati, è stata voluta per gestire un problema di ordine pubblico”ha ricordato il numero uno di RomaNatura.

Due accordi differenti

Bisogna quindi distinguere tra la presenza di ungulati che, ormai riprodottisi in maniera massiva, mette a rischio l’equilibrio ecologico nelle riserve. E per provvedere a questo problema si ricorre alle gabbie. Altra questione è la presenza di cinghiali in contesto urbano, con tutte le conseguenze che può ingenerare sul piando della sicurezza.  Per affrontare questo problema, di carattere emergenziale, l’approccio che si segue è quello attuato nelle ultime ore sulla Cassia. Ed è stato deciso dalla Regione e dal Comune, con buona pace dei consiglieri che avevano proposto sterilizzazioni e trasferimenti in oasi naturalistiche.
 

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