Trilogia del mito femminile al Teatro Quirino
Gitiesse Artisti Riuniti ?
Arte e Spettacolo Domovoj
presentano
TRILOGIA DEL MITO
24-25-26 maggio ILIADE/ODISSEA/ENEIDE
Teatro Quirino, ROMA
UN PROGETTO DI
MATTEO TARASCO
ILIADE
LE LACRIME DI ACHILLE
ELENA AIMONE (TETI)
ROSY BONFIGLIO (BRISEIDE)
GIULIA SANTILLI (PENTESILEA)
ODISSEA
NESSUNO RITORNA
LARA BALBO (NAUSICAA)
ANIA RIZZI BOGDAN (CALIPSO)
BARBARA ESPOSITO (CIRCE)
ENEIDE
CIASCUNO PATISCE LA PROPRIA OMBRA
FRANCESCA GOLIA (CREUSA)
GIULIA INNOCENTI (SIBILLA CUMANA)
SILVIA SIRAVO (DIDONE)
Omero, Ovidio, Virgilio, Quinto di Smirne, Marlowe, Kleist, McCollough, Atwood
Drammaturgia e Regia
MATTEO TARASCO
Spazio Scenico e Luci
MATTEO TARASCO
Costumi
CHIARA AVERSANO
Elaborazioni Musicali
RICCARDO BENASSI
Organizzazione Generale
MARILIA CHIMENTI
TRILOGIA DEL MITO AL FEMMINILE
Il nostro progetto racconta l'assenza dell'eroe. Consapevoli che la modernità è orfana di eroi e modelli virili, scegliamo di indagare il punto di vista femminile sul mito, un viaggio nell'intimità del dolore, nella fragilità dell'eroe.
Vogliamo addentrarci nel linguaggio del dolore, per riscoprirne un nuovo valore semantico e ridisegnare l'ideologia della virilità, che, nell'epopea, si completa e acquista valore soltanto quando si appropria del modello femminile. Nell'Iliade e nell'Odissea, ma anche nell'Eneide di Virgilio, si assiste costantemente al contrasto tra le bufere del dolore maschile e la lenta perdita di sostanza che consuma la vita nel rituale della lamentazione femminile. Se il dolore delle donne esautora la forza vitale, il dolore dell'eroe ne esalta l'energia e l'ardore guerriero, perché per Omero, lacrime e gloria, sofferenza ed eroismo sono strettamente connessi Le lacrime degli eroi non sono segno di debolezza ma ostentazione di forza e di vitalità, perché gli uomini valorosi sono sempre inclini alle lacrime.
Mettere in scena il mito dal punto di vista femminile, vuole essere un tentativo di raccontare l'odierno spaesamento quotidiano di una generazione incompresa, un tentativo per riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica, che crediamo oggi debba imporsi su altri linguaggi che spiegano, ma non insegnano il senso.
Le fonti letterarie che abbiamo utilizzato per creare la drammaturgia del nostro progetto spaziano dall'epica antica (Omero, Iliade e Odissea) alla poesia tardo Greca (Quinto di Smirne, Il seguito dell'Iliade - PostHomerica), alla poesia Latina (Virgilio, Eneide e Ovidio, Heroides); ci siamo poi avvalsi del supporto di Christopher Marlowe che in epoca elisabettiana riscrisse la storia di Didone ed Enea, e del grande poeta tedesco Heinrich Von Kleist che nel settecento riscrisse il mito di Pentesilea; fino ad inoltrarci nella poesia del novecento, avvalendoci delle opere di due tra le maggiori poetesse di lingua inglese, l'australiana Collenn McCollogh (Il canto di Troia) e la canadese Margareth Atwood (Circe/Fango).
Il Progetto TRILOGIA DEL MITO AL FEMMINILE si compone di tre spettacoli della durata di 50 minuti ciascuno che possono venire rappresentati in tre distinte serate, oppure in una unica serata.
Immaginiamo di creare un affresco di luce e suoni che riesca a rievocare le sensazioni e le emozioni di un'epopea fantasmagorica, per riscoprire meandri più segreti di questa storia immortale, all'origine della nostra idea di Europa.
Finalità culturale del progetto è la celebrazione, attraverso lo strumento del teatro e della musica, delle più antiche origini storiche e religiose della nostra tradizione. Riteniamo infatti che, soltanto conoscendo le radici della nostra cultura di cittadini italiani ed europei, possiamo rafforzarne e consolidarne la tradizione e svilupparne l'identità.
Il progetto si propone come occasione per riscoprire l'antico e comprendere il contemporaneo, al fine di dare un senso al futuro. Crediamo infatti che il Teatro sia lo strumento più adatto e necessario per conseguire tali scopi, in quanto il Teatro è l'unico luogo sociale in cui la verità si fa spettacolo, dove l'essere umano comprende e acquista coscienza di se come individuo e come cittadino.
MATTEO TARASCO
ILIADE - LE LACRIME DI ACHILLE
L'Iliade di Omero narra quarantanove giorni nel corso del decimo anno di guerra, ma il racconto del grande oratore greco termina prima della fine della guerra. Potremmo definire l'Iliade, il romanzo di Achille, perché il poeta sceglie di raccontare le vicende dell'ultimo anno della lunga guerra a partire dall'ira dell'eroe che determina una congiuntura di eventi tragici concatenati. L'ira funesta genera le lacrime di Achille, le prime di una lunga serie di pianti e lamentazioni che costellano l'epopea, perché nell'Iliade, non soltanto le donne Troiane piangono, ma anche e soprattutto i grandi eroi.
Abbiamo scelto di trasfondere sul palcoscenico queste suggestioni utilizzando il punto di vista femminile delle donne che hanno amato o sono state amate da Achille nel corso della guerra: la schiava Briseide, personaggio enigmatico ma fondamentale, alla cui vicenda Omero dedica circa metà dell'Iliade, pur facendola parlare raramente; la madre divina Teti, che sin dall'inizio del poema consola l'eroe che lei considera ancora fanciullo, il tramite tra il mondo terreno e l'Olimpo, colei che consapevole del tragico destino di Achille cerca di raccoglierne le lacrime; l'amazzone Pentesilea, donna guerriera ed esotica che fronteggia da pari il condottiero Achille, generando in lui stupore e ammirazione, una sorta di doppel-ganger dell'eroe, un Achille femmina.
ODISSEA - NESSUNO RITORNA
L'epopea del ritorno in patria dell'eroe Ulisse dopo la guerra di Troia è un viaggio nelle più atroci conseguenze dell'amore. Uno struggente singolo grido di estasi erotica, che si trasforma in agonia. Una sorta di poema erotico e disperato, che espone con lucida follia e altissimo linguaggio le pene di un amor ritrovato, ma invivibile. Le donne di Ulisse, Circe, Nausicaa e Calipso la storia d'un'ossessione amorosa, un'ossessione che si fa verbo, strappando ogni singola parola al marasma di gemiti inarticolati in cui questa donna innamorate affogano e si dibattono. I loro occhi troppo annebbiati dalle lacrime non vedono il mondo e i drammi che lo sconvolgono, ma si fanno testimoni di un desolato finale di partita, in una terra di nessuno.
ENEIDE - CIASCUNO PATISCE LA PROPRIA OMBRA
Immaginiamo di raccontare il mito di Enea, dalla caduta di Troia sino allo sbarco sulle coste italiche, attraverso la testimonianza delle donne che lo hanno incontrato, amato e rinnegato: la moglie Creusa, che si perde durante la fuga da Troia in fiamme, assediata dall'esercito greco; l'amante Didone, la regina africana alla quale l'eroe naufrago racconta la sua storia, prima di abbandonarla, innamorata e infelice, per inseguire il proprio destino; la Sibilla Cumana, la maga che introduce Enea nei misteri del mondo infero, dove l'eroe riceverà la profezia del suo
glorioso futuro.
MATTEO TARASCO
SINTETICA NOTA BIOGRAFICA MATTEO TARASCO:
Matteo Tarasco è stato il primo e unico regista italiano ad essere nominato Membro del Lincoln Center Theatre Directors Lab (New York City).
Nel dicembre 2006, il Presidente della Repubblica Italiana conferisce a Matteo Tarasco il Premio Personalità Europea per il Teatro come migliore regista emergente.
Nel settembre 2007, si trasferisce a Londra, dove lavora come "Resident Director" alla LAMDA - London Academy of Music and Dramatic Art, per la quale dirige in lingua inglese Opinions of a Clown, ispirato al romanzo di Heinrich Boll. Nel 2008 è "Resident Director" al National Theatre Studio di Londra per il quale dirige The late Mattia Pascal, a New Play with Music, basato sull'omonimo romanzo di Pirandello.
Nel 2002 è stato Direttore Artistico della trasmissione televisiva i Solitari per RaiSat.
In Italia ha lavorato con Gabriele Lavia, Mariano Rigillo, Monica Guerritore, Giuseppe Cederna, Luca Lazzareschi, Jerzy Sturh, Laura Lattuada, Romina Mondello, Simona Marchini e Tullio Solenghi, dirigendo più di venti spettacoli tra i quali Odissea di Omero, versione integrale di 18 ore, Bisbetica Domata di Shakespeare, per un cast di soli uomini, Nozze di Figaro di Beaumarchais, Quando si è capito il giuoco di Pirandello, Le Affinità Elettive diGoethe. E per il Festival di Borgio Verezzi ha curato regie de Il Burbero Benefico di Goldoni, con Mariano Rigillo nel 2011 e di Alice da Lewis Carroll, conRomina Mondello nel 2011.