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Settimana della Cultura 2012: tutte le mostre a Roma

Settimana della Cultura dal 14 al 22 aprile. Ecco le principale mostre visitabili durante la settimana

Settimana della Cultura dal 14 al 22 aprile. Ecco le principale mostre visitabili durante la settimana

ALL’INFUORI DI ME
LA FOLLA E L’ESPERIENZA RELIGIOSA. UN PERCORSO PER IMMAGINI

Museo di Roma in Trastevere fino al 22 aprile

Le immagini di Andrea Pacanowsky, una selezione di 40 fotografie scattate girando tra le “città sante” delle religioni monoteistiche, raccontano la dimensione collettiva della religiosità nell’epoca globale e mediatizzata attraverso elaborati giochi di riflessi creati prima dello scatto fotografico. Pacanowski non usa post-produzione sulle sue immagini ma agisce sui soggetti prescelti con un uso straordinario delle fonti luminose e delle aperture di diaframma e con effetti creati da vetri e superfici riflettenti. In questo modo supera il criterio di verosimiglianza avvicinandosi alla pittura astratta e le masse di uomini diventano macchie di colore. Osservando le sue fotografie da una certa distanza si coglie la loro natura figurativa, mentre avvicinandosi ci si immerge in un alveare di macchie di colore che lasciano l’impressione cromatica.

STEVE MCCURRY
MACRO Testaccio
- La Pelanda fino al 29 aprile

Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento, anche in Italia, per un larghissimo pubblico, soprattutto
di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, "si riconoscono". La mostra comprenderà oltre 200 fotografie: non mancheranno alcune delle icone di McCurry, come il celebre ritratto della ragazza afgana dagli occhi verdi, scattate nel corso degli
oltre 30 anni della sua straordinaria carriera di fotografo e di reporter; ma insieme ad una selezione del suo vasto repertorio, saranno presentati per la prima volta i lavori più recenti, dal 2009 al 2011: il progetto the last roll con le 32 immagini scattate in giro per il mondo utilizzando l'ultimo rullino
prodotto dalla Kodak, gli ultimi viaggi in Thailandia e in Birmania con una spettacolare serie di immagini dedicate al Buddismo, un lavoro inedito su Cuba.

MIRCEA CANTOR, SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
MACRO via Nizza fino al 6 maggio

La mostra, prima personale in un museo italiano, presenta opere appositamente concepite per lo spazio del MACRO. Il suo titolo, il motto latino Sic transit gloria mundi, fornisce un indizio sui temi esplorati dall’artista – la bellezza, il tempo, la vita e la morte – e sul carattere dei lavori presentati, in cui si mescolano, come in un’antica rappresentazione allegorica, sacro e profano, serietà e ironia.

MARCELLO MALOBERTI, BLITZ
MACRO via Nizza fino al 6 maggio

Maloberti ha ideato per il grande spazio bianco della Sala Enel due azioni in cui si confrontano e intrecciano in modo spettacolare energia fisica e immaginazione, resistenza e velocità, ordine e disordine. Due installazioni, animate dalla presenza di performer, completano il panorama di una
mostra che è la più complessa e ambiziosa tra quelle sin qui realizzate dall’artista. Completa il programma dell’esposizione il video che documenta la precedente performance Circus

OMAR GALLIANI - Omar, Roma, Amor
Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese fino al 6 maggio

È un titolo assolutamente emblematico del contenuto di questa mostra-omaggio e dello spirito che ha animato Omar Galliani nel volerlo, fortemente, realizzare. Una mostra esagerata quanto è esagerata, assoluta, questa città. Per Galliani Roma è la metropoli che più di ogni altra ha attraversato il tempo
divorandolo e rigenerandolo, in un susseguirai di riti pagani o religiosi sempre mantenuti sul filo di un rasoio, affilato. Esistono oggi metropoli ben più allineate su skyline oceanici o Desert City al petrolio, in competizione tra loro per l'affermazione di un primato. Il primato di Roma non esiste in quanto
non c'è partita o meglio manca la competizione perché Roma preferisce "guardare" anziché correre. L'ha sempre fatto, dalle origini ad oggi. In mostra al Museo Bilotti oltre ad una grande tavola, Galliani propone 25 disegni preparatori dell'opera e una selezione di disegni del ciclo “Notturno”. A questo si
aggiungono altre 10 opere di grandi dimensioni che il maestro ha richiamato in Italia dalle città che sono state sedi di sue recenti esposizioni: Seoul, Buenos Aires, Shanghai, Il Cairo, Mosca, Montevideo, New Delhi, Pechino, Hong Kong, Saint Etienne.

NAPOLEONE ENTRA A NEW YORK
CHAIM KOPPELMAN E L’IMPERATORE. OPERE 1957-2007

Museo Napoleonico fino al 6 maggio

In questa mostra sono esposti dipinti, pastelli (uno in cui Napoleone, come l’artista, osserva se stesso), acqueforti, linoleografie ed acquerelli (incluso uno in cui Napoleone guarda con malinconia la piccola ballerina di Degas). I suoi disegni e le sue incisioni sono variati, profondi, umoristici e benevoli,
e mostrano quel che non è mai stato visto prima: Napoleone è in ciascuno di noi. Un Napoleone particolare, inedito, quello rappresentato da Koppelman. che con una profondità che gli deriva dai lunghi studi filosofici, ha colto in Napoleone il contrasto tra l’essere e l’apparire, tra la radice rivoluzionaria e l’ambizione imperiale A Coney Island sta in mezzo alla gente, quasi soffocato tra la folla di una spiaggia d’estate, in altre opere gioca con animali selvaggi o cavalca un bue mentre entra a Manhattan. Dell’imperatore Koppelman riesce a mettere in risalto la grandezza ma al tempo stesso l’umana fragilità che lo rende identico ad ogni altra persona. Talvolta diviene una sorta di nume tutelare, quasi un angelo custode che osserva e protegge l’artista al lavoro nel suo atelier, confrontandosi direttamente con lui.

L’ANGOLO DEL DANDY
Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette fino al 6 maggio

La mostra ricostruisce il profilo di quattro personaggi, Karen Blixen, Luigi Ontani, Erik Satie, Luchino Visconti, con particolare attenzione ad alcuni aspetti meno noti della loro personalità/attività/produzione e prevede settimane “monografiche” con eventi ispirati a ciascun personaggio e al linguaggio artistico che lo caratterizza (Letteratura, Arti figurative, Musica, Cinema). Anche nell’allestimento richiama il titolo: ognuno dei quattro dandies dispone di un angolo personalizzato che ha come icona una delle vetrate della Casina delle Civette. L’angolo del dandy propone anche una riflessione sul dandismo come filosofia esistenziale e gesto estetico-etico.

MARCO TIRELLI
MACRO Testaccio
fino al 13 maggio

I due Padiglioni di MACRO Testaccio ospiteranno la prima grande mostra monografica a Roma dedicata a Marco Tirelli, attivo dalla fine degli anni settanta, e oggi uno dei più apprezzati artisti italiani. In mostra circa 25 opere incentrate sul tema della luce e della forma, tutte ideate appositamente per gli spazi del museo. Mentre uno dei padiglioni ospiterà un gruppo di tele in cui compaiono forme e oggetti riconoscibili, l’altro sarà completamente trasformato dall’artista con un’installazione ambientale. I visitatori avranno quindi modo di confrontarsi con un’esperienza totale, giocata sui contrasti di luce ed ombra e sulle relazioni tra forme geometriche pure, esplorando così una delle caratteristiche principali del lavoro dell’artista.

LEONARD FREED
IO AMO L’ITALIA

Museo di Roma in Trastevere fino al 27 maggio

Un grande omaggio all’Italia attraverso 100 storici scatti del celebre Leonard Freed grande fotografo newyorkese membro della Magnum dal 1972 che amava parlare del suo rapporto con l’Italia come di una “storia d’amore”. Un amore che lo portò a visitare il nostro paese più di 45 volte e a scattare
migliaia di indimenticabili immagini. 100 fotografie in bianco e nero scattate tra Roma, Firenze, Napoli, Milano e Palermo che raccontano la vita quotidiana, i volti e i gesti del Belpaese senza l’uso di facili stereotipi. Freed amava definirsi un artista, non un fotoreporter. Considerava le sue immagini fotografie “emotive” e non “informative” e, infatti, dai suoi scatti non traspare la ricerca della notizia bensì la volontà di approfondire la dimensione più intima della natura umana. L’Italia fu una delle sue principali fonti di ispirazione, una terra che lo affascinò tutta la vita: più che su paesaggi e architetture, il suo obiettivo si focalizzò proprio sulle persone immortalandole con empatia e sensibilità nel corso dei decenni.

LUOGHI COMUNI
VEDUTISTI FRANCESI A ROMA TRA IL XVIII E IL XIX SECOLO

Museo di Roma Palazzo Braschi fino al 27 maggio

Una selezione di acquerelli e incisioni dedicata agli artisti francesi che operarono a Roma tra la metà del Settecento e i primi anni dell’Ottocento. una selezione di oltre settanta opere - acquerelli e incisioni selezionati dalla raccolta grafica del Museo di Roma - realizzate durante il soggiorno in città di pittori
legati quasi tutti alla cerchia che gravitava intorno all’Accademia di Francia. La prestigiosa istituzione, creata da Luigi XVI per consentire ai giovani artisti francesi di perfezionarsi a Roma, dopo la prima sede in Palazzo Mancini a via del Corso, ancora oggi è ospitata nella Villa Medici dove fu trasferita,
nel 1803, per volere di Napoleone. Gran parte delle opere presentate provengono da due importanti collezioni del Museo di Roma: la raccolta di Basile de Lemmerman (Tiflis 1898-Divonne le Bains 1975) e quella di Anna Laetitia Pecci-Blunt (Roma 1885-Marlia1971). Entrambi raffinati e appassionati
collezionisti di opere dedicate a Roma, ne scongiurarono la dispersione prendendo con grande lungimiranza la decisione di donarle a una istituzione pubblica.

RIFLESSIONI DAL CIELO, MEDITAZIONI IN TERRA
ARTE MODERNA CALLIGRAFICA DEL MONDO ARABO
Mercati di Traiano fino al 10 giugno


75 opere di 57 artisti - di cui 10 formati in Italia - provenienti da 18 paesi, arabi ma non solo, raccontano al visitatore l’unicità di uno stile artistico profondamente radicato nella storia culturale araba, adattato però al presente con l’utilizzo di tecniche e materiali attuali. Le opere esposte possono
essere classificate come arte contemporanea, ma le loro origini risalgono a quindici secoli fa, quando la scrittura araba diventò una forma artistica autonoma, con regole proprie, classificazioni e varianti. Sarà possibile ammirare la bellezza sincretica delle lettere e della scrittura araba, segni grafici che
fluiscono dall’esterno verso il cuore, snodandosi da destra verso sinistra.

GOING AROUND THE CORNER
PERCORSI DALLA COLLEZIONE BERLINGIERI

MACRO via Nizza fino al 10 giugno

Going Around the Corner. Percorsi dalla Collezione Berlingieri, che porta in mostra circa trenta opere, è il primo appuntamento del programma Collezionismi, dedicato all’indagine e alla riflessione sul valore, i fondamenti e le prospettive del collezionismo sia pubblico che privato. La Collezione
Berlingieri, avviata verso la metà degli anni sessanta con un forte indirizzo minimalista e concettuale, è via via cresciuta con opere che conservano un’impronta visivo-analitica. Partendo da opere importanti come Going Around the Corner Piece With Live Taped Monitors (1970) di Bruce Nauman,
proseguendo con un capolavoro assoluto di Andy Warhol, Self-portrait (1986), e due capisaldi della produzione di Felix Gonzalez-Torres, fino alle più recenti di Vanessa Beecroft e Candice Breitz, la mostra si costruisce sull’intensità del rapporto visivo tra opera e spettatore.

ARTISTI A VILLA STROHL-FERN
LUOGO D’ARTE E DI INCONTRI A ROMA TRA IL 1880 E IL 1956

Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi fino al 17 giugno 2012

La mostra si propone di ricostruire sia la singolare avventura di Villa Strohl- Fern e del suo creatore sia il fitto intreccio di relazioni che intercorsero tra i numerosi artisti che vi transitarono e alternarono. Di questo singolare e affascinante ambiente culturale, l’esposizione offre uno spaccato ricco di spunti e
motivi di riflessione, raccontando la storia della villa e del suo ideatore attraverso le opere degli artisti che negli anni seppero rappresentare con sensibilità e linguaggi diversi il luogo e le atmosfere creati da Strohl. Per la vastità dell’argomento e dell’arco di tempo trattato, l’esposizione si svolge attraverso
un percorso che affronta diversi aspetti e temi, introdotto da una presentazione della Villa Strohl- Fern illustrata attraverso immagini, fotografie e brani letterari e opere grafiche dello stesso Alfred W. Strohl-Fern. Un’occasione per vedere o rivedere opere che ci restituiscono il clima internazionale delle
Secessioni e delle Biennali romane, le magie della Scuola romana nelle tante e affascinanti declinazioni espressive e linguistiche nate dalla quotidianità degli scambi e dei confronti.

AVANGUARDIE RUSSE
Spazio espositivo dell’Ara Pacis fino al 2 settembre

Le principali correnti dell’arte russa di inizio ‘900 - il cubofuturismo con la sua singolare sintesi delle tendenze europee dell’epoca, l’originale astrattismo, il costruttivismo con le sue composizioni architettoniche e il suprematismo con la sua purezza geometrica - trovano espressione in un’unica grande esposizione. L’esposizione offre l’opportunità straordinaria di poter ammirare circa 70 capolavori dei più grandi artisti russi del secolo scorso tra cui Malevich, Kandinskij, Chagall, Rodchenko, Tatlin, Lentulov e Goncharova, provenienti da importanti musei quali la Galleria statale Tret’jakov e da musei regionali russi poco conosciuti dal grande pubblico come quelli di Kazan, Kirov, Krasnodar, Saratov, Samara.

OMAGGIO A VETTOR PISANI

MACRO via Nizza fino al 2 settembre

Omaggio a Vettor Pisani, dedicato all’artista a pochi mesi dalla scomparsa, è il primo degli appuntamenti della sezione Omaggi, che intende presentare focus sui protagonisti che hanno formato le radici storiche dell’arte contemporanea di oggi. La mostra ripropone i lavori che imposero Pisani
all’attenzione internazionale tra il 1970 e il 1980, dando un particolare rilievo alla collaborazione con Michelangelo Pistoletto per la mostra “Plagio” con importanti opere che furono esposte tra il 1971 e il 1976 in gallerie come La Salita e la Marlborough Gallery di Roma e Sperone a Torino. Completa
l’esposizione una serie di straordinarie fotografie di Claudio Abate ed Elisabetta Catalano, molte delle quali inedite, insieme a una selezione di documenti, disegni e pubblicazioni d’epoca in larga parte provenienti dall’archivio Pisani.

LUX IN ARCANA
L’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO SI RIVELA

Musei Capitolini fino al 9 settembre

Un evento storico senza precedenti che, per la prima volta, ha portato fuori dai confini della Città del Vaticano 100 originali e preziosissimi documenti pergamene, manoscritti, registri e codici, che coprono un arco temporale dall’VIII secolo d. C. fino al XX secolo, scelti fra i tesori che l’Archivio Segreto Vaticano da secoli conserva e protegge. L’Archivio Segreto Vaticano rappresenta un patrimonio culturale dell’umanità che ha come epicentro la città di Roma. La sede prescelta per ospitare questo evento memorabile, i Musei Capitolini, sottolinea il profondo legame fra la città di Roma e il Papato fin dall’età medioevale. Si tratta di una delle operazioni culturali più importanti della città di Roma che vede coinvolti Archivio Segreto Vaticano, Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura ed è sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.

LUOGHI, FIGURE, NATURE MORTE
OPERE DELLA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA CAPITALE

Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale fino al 30 settembre

Circa 140 opere, nella rinnovata sede, selezionate lungo l’arco cronologico della collezione e suddivise in tre sezioni tematiche - la figura, le vedute e visioni di Roma, l’oggetto – rispettivamente distribuite nei tre piani dell’edificio. A queste si aggiunge la scultura, unico tema trasversale che, a partire dalle
splendide opere di Arturo Martini e Giacomo Manzù ospitate nel chiostro, prosegue a commento delle tre sezioni espositive in un continuo dialogo tra tradizione e modernità. Al primo piano è possibile visitare un’articolata serie di opere dedicate alla figura. Al secondo piano, il tema si rivolge alla città,
nel suo duplice aspetto di veduta e di visione. L’esposizione si conclude al terzo piano con la sezione dedicata all’oggetto dove, una ricca selezione di opere, consente di analizzare la natura morta, genere caro all’arte del Novecento. A partire dal week-end di Pasqua è stata introdotta una importante novità
che renderà ancora più piacevole la visita alla Galleria: il museo è stato dotato di un impianto di filodiffusione che trasmetterà quattro selezioni musicali differenti nelle diverse sezioni della mostra. Le musiche sono state scelte dal Maestro Luca Bernardini tra il repertorio musicale dell’epoca a cui
appartengono le opere in mostra.























 

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