Saxophone XXI
Il 22 maggio è la volta del giovane sassofonista Michele Selva con opere di: J. C. Risset, L. de Pablo, P. Glass, P. Glass. Inoltre un adattamento A Short Melody For Barry Edgar Pilcher (1998) di Luca Miti che verrà eseguito per la prima volta nella versione con l'elettronica. Michele Selva. Concertista e docente presso l'Istituto Musicale Sammarinese, si diploma nel 1999 con il massimo dei voti e, parallelamente all'attività musicale, si laurea in filosofia con lode. Attento soprattutto agli sviluppi della musica del Novecento e contemporanea ha partecipato a diverse prime esecuzioni, anche dedicate, di fondamentali compositori italiani e internazionali, tra le numerose collaborazioni ricordiamo quelle con S. Bussotti, G. Cappelli, A. Guarnieri, L. de Pablo, G. Pape. Programma: J. C. Risset, L. de Pablo, P. Glass, P. Méfano Inoltre una nuova versione di "A Short Melody For Barry Edgar Pilcher" di Luca Miti per sax ed elettronica: "A Short Isalnd's Tale" (o forse "A Short Island's Rime"), oppure "A Short Island's Melody", poi, definitivamente, "A Short Melody For Barry Edgar Pilcher": un regalo ad un amico lontano, lass? nella sua "tiny island" nel Donegal - non ricordo se me lo chiese lui (una "commissione", insomma) o fu di mia inziativa, fatto sta che, era il 1998, scrissi questa melodia, una piccola serie generata dal nome dell'amico Barry destinata ad occupare i lunghi e lenti tempi dell'isola, ad armonizzare il sassofono di Barry con i suoni naturali (come sempre il soundscape), con le voci di lass?: la partitura infatti prescrive di eseguire il pezzo (sempre in maniera massimamente libera) "in armonia (insieme) ad altri suoni (…) come, ad esempio, il vento, il mare, le voci del cane e del gatto". Barry viveva allora insieme a queste voci; poi si Ë trasferito a Londra, e di lÏ ad Alton, nello Hampshire: quelle voci oggi non ci sono pi?, ma mi piace in qualche modo tornarci su con questo "trio" (come lo ha felicemente definito Michele Selva) per sassofono, live electronics e "nastro magnetico" - quelle voci di allora come un ricordo; come poi Ë sempre, alla fine…(L.M.)