Rendez-Vous: il Cinema francese sbarca a Roma
Prima tappa a Roma, dal 5 al 9 aprile per Rendez-Vous il festival dedicato alla cinematografia francese contemporanea. Quattro le sedi che ospitano proiezioni e incontri. Al Cinema Fiamma (dal 5 al 9 aprile) è in programma la sezione Anteprime e Novità, in presenza di numerosi artisti, e il focus dedicato a Diane Kruger con un incontro con il pubblico romano. Grandir!, la sezione che esplora i temi dell’adolescenza e della famiglia è all’Institut français Centre Saint-Louis (dal 5 al 7 aprile), dove si tiene anche un incontro con Clotilde Courau. L’Accademia di Francia – Villa Medici accoglie la carte blanche dedicata a Louis Garrel (7 aprile). La Casa del Cinema, infine, è lo spazio per gli Incontri professionali (5 aprile).
Il viaggio attraverso le storie e i volti del cinema francese contemporaneo tocca poi, con focus e artisti, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, Firenze, Milano. Rendez-Vous festeggia la settima edizione ampliando i confini del suo viaggio di esplorazione del nuovo cinema francese con oltre 35 titoli, 6 focus, incontri speciali e anteprime, con film e ospiti che percorrono l’Italia per più di un mese.
Ospiti stellati, attori, artisti, registi; tra tutti, la franco-tedesca Diane Kruger, attrice eclettica ma esigente che attraversa senza batter ciglio il cinema d’autore, le grandi produzioni hollywoodiane e le serie televisive, cui è dedicato un focus, e Louis Garrel che nel focus speciale a lui dedicato presenta a fianco di Rebecca Zlotowski il film Planetarium e poi una carte blanche dove accosta The Dreamers di Bernardo Bertolucci (2003), il suo primo lungometraggio Les Deux amis, e il biopic Saint Laurent firmato da Bertrand Bonello.
Un’edizione, questa del 2017, caratterizzata da una massiccia presenza femminile che non si limita alle interpreti. Del resto in Francia, in dieci anni, il numero delle registe è aumentato del 71% con 567 film prodotti e così pure si registra un forte aumento in tutti i mestieri del cinema (recentissimo studio del CNC). Accanto alla Nouvelle Vague al femminile, il festival propone i grandi autori che nel loro cinema indagano la contemporaneità e i giovani cineasti che innovano il cinema di genere, in particolare del polar e della commedia. Non mancano i volti più noti di attori e attrici amati dal pubblico italiano.
Apre la kermesse cinematografica Sage femme – quello che so di lei di Martin Provost, presentato fuori concorso alla 67° Berlinale. Dopo Séraphine, vincitore di 7 César, e il biopic letterario Violette, il regista torna a ritrarre personaggi femminili affidando i ruoli alla coppia Catherine Deneuve- Catherine Frot. La chiusura della tappa romana di Rendez-Vous è affidata a La loi de la jungle di Antonin Peretjatko una commedia divertente e intelligente, non scontata combinazione di valori.
Tutti i film, proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano, sono presentati da autori e interpreti.
Anteprime, focus, incontri speciali. Focus speciale per una delle giovani voci del cinema francese, Justine Triet, con il suo ultimo lungometraggio Victoria, una commedia disperata sulla vita caotica di una donna moderna.
Anteprima assoluta per Les Habitants ultimo lungometraggio di Raymond Depardon, uno dei maggiori fotografi di reportage viventi, membro dell’Agenzia Magnum Photos, documentarista e premio Pulitzer nel 1977.
Opera prima è Cigarettes et chocolat chaud di Sophie Reine che racconta una famiglia diversa alle prese con gli obblighi e le regole di uno “stage de parentalité”.
Incontro speciale con Clotilde Courau, cinefila prima ancora che attrice, che viene presentata attraverso tre film.
Premi. Per il secondo anno, France 24, il canale di informazione internazionale, sostiene il premio Prix Rendez-Vous France 24 dedicato al cinema dell’impegno e delle storie. Il film scelto per questa edizione è Le Concours di Claire Simon.
Sempre all’interno del festival si rinnova, per il quinto anno, il Premio speciale Reset Dialogues (www.resetdoc.org) all’autore capace di raccontare, grazie ad un uso originale del linguaggio cinematografico, un mondo plurale, che rinnova concetti quali identità, diversità, dialogo, cittadinanza, dissenso, pluralismo. A questo si accosta, per intenti e promotori, il Festival dei Diritti Umani giunto alla seconda edizione (Milano dal 3 all'8 maggio), pensato prima di tutto per le scuole, per sostenere il rispetto tra le diversità culturali contro l'intolleranza e il razzismo. Il premio, già assegnato a Laurent Cantet (2013), Rithy Panh (2014), Julie Bertuccelli (2015) e Kheiron (2016), va alla regista Marie-Castille Mention-Schaar per Le ciel attendra.