Partizan Let's Go!
Dopo aver debuttato nel 2014 a La Pelanda nell'ambito di Short Theatre, venerdì 10 febbraio approda al Nuovo Cinema Palazzo lo spettacolo di MargineOperativo dal titolo "Partizan let's go!", ideato e diretto da Pako Graziani e Alessandra Ferraro. Sul palco Andrea Cota e Michele Baronio guidano lo spettatore lungo i quattro capitoli in cui la performance è divisa: con il supporto dell'impianto strumentale (Cota alla chitarra e Baronio polistrumentista), Partizan let's go! crea una "risonanza" di rumori che nella sua diversificazione evoca la divisione per parti della società e la necessità per ognuno di decidere da che parte stare. Margine Operativo, che porta nel suo DNA la coscienza che l'arte è un dispositivo che può creare cambiamenti, decide di scrivere questo spettacolo spinto dalla constatazione che, nonostante siano passati più di settant'anni dalla sconfitta del fascismo, l'Europa sta ancora affrontando la sfida contro la crescita delle destre estreme e della cultura xenofoba. Nelle note di regia si legge "Partizan let's go! parte come un cabaret surreale e poi si trasforma, nel 3° e 4° capitolo, in una macchina emotiva e delicata della memoria collettiva. Il 3° capitolo ("8 coltellate") è dedicato a Renato Biagetti - ucciso a Roma dai fascisti nel 2006 - in cui utilizziamo come testi una parte di una lettera che ha scritto sua madre: "…non temo i fascisti ma gli indifferenti…". Il 4° capitolo è un viaggio accompagnato da stralci di lettere di partigiani e partigiane tratte dalla raccolta "Io sono l'ultimo. Lettere di partigiani italiani" ( Einaudi 2012), da cui abbiamo scelto lettere che raccontavano aspetti quotidiani della loro vita da partigiani in guerra, per ritrovare l'umanità delle scelte politiche." 4 Capitoli "Quando c'era lui" "C'è qualcosa che non in un uomo che porta le ghette bianche con una camicia nera" "8 Coltellate. Una è stata così forte che addosso mi è rimasto il segno del manico del coltello" "Let's go Partizan!" "La nostra vita è stata talvolta dura e difficile, ma io non rimpiango nulla, se non forse che avrei potuto fare di più e meglio. Ma con tutte le delusioni, le amarezze, i dolori e le gioie, questa è stata la mia vita e io l'ho vissuta intensamente e con entusiasmo, soffrendo, amando e lottando." Giovanna Marturano - "La prima rivolta fu contro nostro padre" (in "io sono l'ultimo" lettere di partigiani italiani, Einaudi 2012)