Nessuno al Teatro Pegaso
A Ostia si torna a parlare di poesia al Teatro Pegaso - Sala Massimo Troisi, in Via Cardinal Ginnasi 12. Sarà infatti il piccolo e accogliente teatro al centro di Ostia ad ospitare, dal 30 Novembre al 3 dicembre, il romantico e avventuroso spettacolo di Alessandro Corazzi, intitolato "Nessuno".
Nessuno al Teatro Pegaso
Dopo il successo ottenuto con il suo spettacolo presso il glorioso Cafè LaMama di New York, il lidense Corazzi torna nella "sua" Ostia, con un personaggio poetico e scanzonato, una sorta di Charlot moderno, per gridare al alta voce un elogio alla leggerezza, intesa come grazia e poesia e non come maleducazione e superficialità. Quest'ultime hanno già purtroppo macchiato Ostia per troppo tempo.
Chi è Nessuno
Nessuno rifiuta la società e le regole che la determinano, Nessuno è un vagabondo che ha la capacità di osservare e mostrare le sfumature lievi e poetiche della realtà, Nessuno ha il coraggio di raccontare le proprie illusioni, ricordi e rimpianti con onestà e leggerezza. Tutto ciò è il personaggio portato in scena da Alessandro Corazzi, affiancato da Jessica Pacioni. Nessuno non ha bisogno di nomi, mestieri, dati anagrafici e connotazioni politiche, è un personaggio mitologico riportato in vita per raccontare la sua lieve e poetica esistenza, ponendo di fronte agli occhi del pubblico le esistenze di ognuno di noi colorate di immagini leggere e fantastiche, affrontando aspetti originali dei grandi temi collettivi come l’amore, la libertà, la tolleranza.
Il monologo che verrà proposto alla Sala Massimo Troisi di Ostia dal 30 novembre al 3 dicembre è lo strumento attraverso il quale si dà vita a una giostra di avventure, pensieri, parole, movimenti tutti abilmente orchestrati per disegnare un universo parallelo, o semplicemente un’altra interpretazione della realtà.
La musica dal vivo composta e arrangiata da Andrea Gentili ed eseguita in scena da un quartetto di fiati (Raffaele Litterio, Lorenzo Mazzocchi, Alessandra Quarta e Claudio Zenobio) si pone all’interno della struttura drammaturgica come un elemento che rafforza la poeticità di questo personaggio a metà tra il clochard e il flaneur benjaminiano creazione di immagini e connessioni visive.
L’unione della musica con il recitato crea immagini e connessioni visive attraverso cui si dà vita a una dialogo in cui protagoniste sono le atmosfere e la condizione del viaggiatore errante accompagnato sempre da una colonna sonora. Lo spettacolo vuole essere anche un lavoro sulla contaminazione dei linguaggi artistici indagati nelle loro caratteristiche essenziali.