Tagli all'organizzazione delle mostre: "Molti musei rischiano la chiusura"
L'assessore Croppi denuncia: "Con il taglio dei fondi al 20% saremmo costretti a chiudere molti musei. Al Macro potremmo portarci un torneo di Bridge o delle slot machines"
"A Roma ci sono 20 spazi espositivi gestiti direttamente o indirettamente dal Comune di Roma. Se, come prevede la manovra, riducessimo al 20% i fondi per l'organizzazione di mostre di questi luoghi sarebbe come chiuderli". A denunciare le possibili difficoltà del sistema museale e culturale romano è l'assessore capitolino alla cultura Umberto Croppi.
I LUOGHI - Se fosse così sarebbero a rischio Palaexpo al Macro, il nuovo Maxxi, Vittoriano, Ara Pacis, Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo, fuori pericolo i Festival.
LA PROVOCAZIONE - Croppi ha lanciato una provocazione: "Se al Macro non si possono fare mostre possiamo sempre portarci un torneo di bridge, oppure portare le slot machines alla Pelandra".
IL PARADOSSO - "L'azienda speciale Palaexpo, uno degli enti strutturali del Comune di Roma, continuerebbe a costarci 11-12 milioni ma non potrebbe più fare mostre, la cosa per cui è stata creata" - ha voluto precisare l'assessore.
I DATI - L' assessore critica la finanziaria del Governo riferendosi al caso della mostra del Caravaggio spiegando come di utile netto siano stati incamerati 2 milioni di euro dal Comune di Roma con un costo complessivo di 4, oltre l'indotto di 30 milioni di euro tra albergatori, ristoratori e negozi.
CONCLUSIONI - L'assessore ha dichiarato che a fine anno si verificherà una catastrofe, e che "una paralisi totale di uno dei settori produttivi più importanti di Roma e una perdita di indotto per la città di decine di milioni all'anno, senza contare il danno per l'occupazione".