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Tamara de Lempicka a Roma: la mostra evento della primavera romana

Dall'11 marzo al 10 luglio 2011 al Complesso del Vittoriano, la mostra della pittrice polacca che ha ritratto la donna parigina, mondana ed emancipata, degli anni'20 e '30

taTamara de Lempicka, protagonista significativa e trasgressiva della modernità europea. Una pittrice, una ritrattista, ma soprattutto una donna che ai suoi tempi riuscì a dare scandalo perché considerata da molti troppo diretta e troppo sfacciata nei suoi contenuti soft-porn.

A lei è dedicata la prossima mostra intitolata “Tamara de Lempicka. La regina del moderno” che sarà ospitata al Complesso del Vittoriano dall'11 marzo al 10 luglio 2011 con un’esposizione di 120 opere tra disegni, dipinti e fotografie.  Considerata l’ icona e la regina incontrastata dell’Art Dèco, è riuscita a creare disinvolti ed esasperati connubi tra il cubo-futurismo russo e francese, l’ordine e il rigore italiano e il realismo tedesco e polacco: tutto questo per giungere ad un sublime e geniale stile personale, fatto di elementi accattivanti, metafore e messaggi subliminali.

Un’arte che è riuscita ad immortalare gli aspetti mondani e trasgressivi della vita a cavallo tra il 1920 e il 1930. Uno stile che è riuscito ad eternare con assoluta franchezza e libertà, la Parigi affascinante, sexy, scatenata e creativa di quegli anni in cui la donna emancipata iniziava ad affermarsi in tutta la sua femminilità. Nel suo inconfondibile stile, le figure si impongono prepotenti nella fermezza del segno e le proporzioni vengono quasi stravolte. Attenta al panorama chic e sofisticato della tipica donna di mondo circondata da abiti costosi e sensuali, la Lempicka è sempre stata al centro della scena con la sua arte carica di forza espressiva, fatta di colori violenti, solidi, brillanti e spesso provocatori.  

Dalle sue opere, quasi tridimensionali, plastiche e scultoree, è difficile non veder emergere un odio quasi compulsivo per tutto ciò che era mediocre e convenzionale. Famosa e conosciuta soprattutto per i suoi ritratti, testimoni del mondo dell’apparenza sociale parigina, risulta lampante e a volte quasi “ingombrante”, un’ introspezione psicologica che solo lei, protagonista elegante e attrice sofisticata di quel mondo, poteva captare e trasmettere in modo così autentico e originale. Emblematico risulta essere il suo autoritratto a bordo di un auto. Nonostante la donna rappresentata non assomigli fedelmente alla pittrice, il suo sguardo altero, altezzoso e quasi annoiato, è il risultato della perfetta personificazione della donna moderna vista dalla Lempicka.

Ciò che la pittrice rappresentava nei suoi quadri d’altronde, era proprio l’incarnarsi della sua stessa vita, volta alla spasmodica ricerca dell’agiatezza, della sfacciataggine e della teatralità. In perfetta adesione con l’idea di femme fatale di quegli anni, l’eccentrica Tamara de Lempicka e la sua epoca “folle” hanno preso indelebilmente forma nelle sue tavolozze e nel ricordo di chi l’ha davvero compresa.
 

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