Mostra fotografica di Simone Consorti "Dormire è per sognare"
La chiave della mostra è nel suo titolo: "Dormire è per sognare"; questi due verbi coniugati all' infinito sembrano di per sé indicare un tempo destinato a durare, suggeriscono qualcosa di sottratto all'istante del presente, oltre che un'immagine onirica ed evocativa di una fuga dalla realtà. La mostra, in effetti, è suddivisa in due parti. Da un lato ci sono paesaggi, per lo più paesaggi rarefatti e, appunto,sognanti, quasi l'eco di un'altra epoca, che fermano il presente portandolo indietro, grazie soprattutto alla scelta di spazi isolati e all'uso del bianco e nero. Alcuni luoghi sono celeberrimi e, quindi, riconoscibili al pari di vecchie cartoline(come il Ponte Carlo di Praga, la Reggia di Caserta o Palazzo della Signoria a Firenze), altri si presentano più insoliti, quasi anonimi, ma tutti quanti fanno da sfondo a una sorta di emozione o a una piccola storia. Il sentimento che prevale e che potrebbe suscitare la visione di queste foto è soprattutto la nostalgia, che pare riecheggiare l'adagio di Kundera di una vita che è "altrove". Anche la seconda parte della mostra, quella dedicata ai ritratti(paesaggi umani?) sembra impregnata da una sorta di malinconica nostalgia. A essere fermati qui non sono esclusivamente visi sofferti di clochard o bellezze eteree di ragazze, ma anche dipinti e statue, quasi a suggerire un'altra sorta di fuga dalla realtà, questa volta non nel passato, ma nell'immaginazione e nell'arte.